da decenni previdentemente ritirata nel piccolo Museo del Sacro Monte) rara
testimonianza superstite per il secolo XVI di una elevata produzione locale a cui
si erano dedicati nel secolo precedente Cristoforo e Niccolò da Varallo, e che nel
Seicento lascerà molti altri pregevoli esemplari sparsi per le chiese della valle.
Nella cappella si deve poi ancor notare la grata lignea seicentesca, eseguita probabilmente al compimento dell’opera dopo che vennero collocate tutte le statue,
elegantemente lavorata ad intaglio. È forse l’opera, come varie altre a lei affini, di
Bartolomeo Ravelli a cui il Fassola aveva attribuito alcune delle statue.
In fine spicca sul lato destro del portico, sulla parete candida, un ricco cartiglio con l’iscrizione che ricorda l’indulgenza plenaria concessa da papa Sisto
V nel 1587, dietro istanza di Carlo Emanuele I duca di Savoia venuto al Sacro
Monte in quello stesso anno. •
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