Storia Attack STORIA ATTACK | Page 9

Capi d’abbigliamento in tendenza tra gli aristocratici erano la tunica e il mantello.

La tunica era l'abito aristocratico per eccellenza: simile a un abito, poteva essere di lana o di seta, aveva un'ampia scollatura, che permetteva di infilarla dalla testa. Era chiusa in vita da una cintura.

Il mantello era anche’esso un indumento riservato ai nobili,che poteva essere di vari tipi. La forma più comune era quasi a ruota, di mezza lunghezza e senza maniche.

La maggior parte dei capi che compongono l'abbigliamento femminile non erano molto diversi da quelli portati dagli uomini. Tuttavia, si osservava una gran varietà di stoffe e di colori e ricchezza di ornamenti e di accessori. Le donne non indossavano le brache ma a volte stringevano il petto con un velo di mussolina a mo' di reggiseno.

Nessuno, ricco o povero che fosse, uomo o donna, indossava le mutande,

conosciute dai Romani, ma di cui si era perso l’uso.

Si pensava infatti, che ostacolassero "il prendere aria" delle loro parti intime.

La tunica poteva essere di due tipi: quella normale era una veste semplice lunga fino a metà polpaccio, mentre quella composta, comparsa verso la fine del XIII secolo, aveva il corpetto modellato con rinforzi aderente sul petto. Aveva poi, una larga fascia che sottolineava la vita e una gonna lunga aperta sui fianchi.La vita doveva essere stretta, e le gonne assai ampie e molto ricamate.

L'eleganza imponeva che la donna completasse la tunica o la veste con una cintura, di cuoio intrecciato, di seta o di lino, sapientemente allacciata. Si effettuava un primo giro all'altezza della vita, un nodo sulle reni, poi un secondo giro all'altezza dei fianchi, un nuovo nodo all'altezza del bacino ed infine si lasciavano cadere le estremità in due strisce uguali fino a terra.