anni che l’autoradio funziona perfettamente, ma niente, volevo sapere i risultati delle partite
e appena l'ho accesa ho fatto appena in tempo a sentire i titoli del gr delle ventuno e trenta,
poi non ha più dato alcun segno di vita. Ho proseguito per nemmeno un chilometro, tutt'un
tratto, come se fosse affetta da seri problemi bronchiali, la macchina ha cominciato a tossire
preannunciando la volontà di riposarsi sul ciglio della strada. E così è stato. Ho tentato di
contattare un mio amico col cellulare, beh, s'è scaricato appena gli ho detto ‘ciao’ e, per
finire, ho chiesto un passaggio a un tipo che parlava malissimo l'italiano, sapeva solo dire
'...Italia essere karinissima per viaggiare...', probabilmente lo conoscete perché abita
dall'altra parte della strada. Insomma, gli ho chiesto di un telefono: cellulare, fisso, a
manovella, a piccione viaggiatore, niente. Quel tipo non aveva niente del genere e pareva
essere del tutto disinformato sulla telefonia! –
– Ah... sì, ho capito chi è: il signor Mayer. Un tedesco mezzo matto –, disse continuando
a ridere Carla. Poi aggiunse, – scusate, io bado al lato comico della faccenda dimenticando
che voi avete bisogno d'un telefono... è li, fate pure.
Mancavano quindici minuti a mezzanotte. Prima aveva tentato di sapere qualcosa con un
giro di telefonate, ma nessuno sapeva dirle niente: puf! Gabriele era svanito nel nulla. Carla
si era messa a letto con l'intento di aspettarlo sveglia. Non c'era bisogno di sforzarsi, agitata
com'era. La giornata si era prospettata dura sin dai primi impegni: all'università aveva fatto
una fatica estrema per seguire la lezione di storia dell'arte...
"Strano, di solito la prof è molto coinvolgente. Si vede che stamattina non carburava...
succede anche ai geni di avere dei momenti critici".
Poi c'era stato il fatto di Chiara e il suo ex, ubriaco. Aveva dovuto chiamare la polizia per
farlo allontanare. Era stato un sacrificio farlo, in fondo non è che facesse chissà che, si
limitava a seguirle, lei e Chiara. Tuttavia, il fatto di vederlo così mal messo, aveva scatenato
in Chiara una crisi nervosa. Così lo aveva denunciato, con la speranza nascosta di dargli una
lezione. Povero Giulio e povera Chiara: riusciranno mai a capire il grande amore che li lega,
anche se ognuno ha preso la strada della solitudine?
E Gabriele? Che storia è questa? Sì, ultimamente, a causa del lavoro che non lo intriga
minimamente (fa quintali di fotocopie nella zona universitaria) e per la tesi che non riesce a
portare avanti, si sono creati tra loro un po' di attriti. La colpa non è di nessuno. La vita è
dura per tutti, ma nessuno ha diritto di far pesare i propri problemi sugli altri. Gabriele la