STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 81

anni che l’autoradio funziona perfettamente, ma niente, volevo sapere i risultati delle partite e appena l'ho accesa ho fatto appena in tempo a sentire i titoli del gr delle ventuno e trenta, poi non ha più dato alcun segno di vita. Ho proseguito per nemmeno un chilometro, tutt'un tratto, come se fosse affetta da seri problemi bronchiali, la macchina ha cominciato a tossire preannunciando la volontà di riposarsi sul ciglio della strada. E così è stato. Ho tentato di contattare un mio amico col cellulare, beh, s'è scaricato appena gli ho detto ‘ciao’ e, per finire, ho chiesto un passaggio a un tipo che parlava malissimo l'italiano, sapeva solo dire '...Italia essere karinissima per viaggiare...', probabilmente lo conoscete perché abita dall'altra parte della strada. Insomma, gli ho chiesto di un telefono: cellulare, fisso, a manovella, a piccione viaggiatore, niente. Quel tipo non aveva niente del genere e pareva essere del tutto disinformato sulla telefonia! – – Ah... sì, ho capito chi è: il signor Mayer. Un tedesco mezzo matto –, disse continuando a ridere Carla. Poi aggiunse, – scusate, io bado al lato comico della faccenda dimenticando che voi avete bisogno d'un telefono... è li, fate pure. Mancavano quindici minuti a mezzanotte. Prima aveva tentato di sapere qualcosa con un giro di telefonate, ma nessuno sapeva dirle niente: puf! Gabriele era svanito nel nulla. Carla si era messa a letto con l'intento di aspettarlo sveglia. Non c'era bisogno di sforzarsi, agitata com'era. La giornata si era prospettata dura sin dai primi impegni: all'università aveva fatto una fatica estrema per seguire la lezione di storia dell'arte... "Strano, di solito la prof è molto coinvolgente. Si vede che stamattina non carburava... succede anche ai geni di avere dei momenti critici". Poi c'era stato il fatto di Chiara e il suo ex, ubriaco. Aveva dovuto chiamare la polizia per farlo allontanare. Era stato un sacrificio farlo, in fondo non è che facesse chissà che, si limitava a seguirle, lei e Chiara. Tuttavia, il fatto di vederlo così mal messo, aveva scatenato in Chiara una crisi nervosa. Così lo aveva denunciato, con la speranza nascosta di dargli una lezione. Povero Giulio e povera Chiara: riusciranno mai a capire il grande amore che li lega, anche se ognuno ha preso la strada della solitudine? E Gabriele? Che storia è questa? Sì, ultimamente, a causa del lavoro che non lo intriga minimamente (fa quintali di fotocopie nella zona universitaria) e per la tesi che non riesce a portare avanti, si sono creati tra loro un po' di attriti. La colpa non è di nessuno. La vita è dura per tutti, ma nessuno ha diritto di far pesare i propri problemi sugli altri. Gabriele la