– Non hai bisogno di scusarti, Matteo. Non vado da nessuna parte. Anzi, semmai sei tu in
ritardo per il tuo cenone di Natale, disse Laura meravigliandosi del velo di tristezza che si
era posato sulle sue parole. "Ma come", si ritrovò a pensare, "ho rifiutato categoricamente
tutti gli inviti per starmene sola; morivo dal sonno appena mi son visto sulla porta questo
pistolero che ha scaricato il suo caricatore di parole sul mio progetto di andarmene a letto,
e ora, all'idea che quelle quattro chiacchiere che abbiamo imbastito alla meglio possano
finire, lasciandomi sola con la pubblicità della tv, mi disturba…". Lui sorrise e rispose:
– Ah, allora siamo nella stessa barca, visto che anch'io ho rinunciato al chiasso natalizio
degli amici. Beh, comunque è tardi e... buon Natale, Laura.
– Anche a te.
Laura, visto che il sonno si era dileguato, aveva continuato a seguire distrattamente la tv.
Più che altro faceva lo zapping. Il citofono suonò: era di nuovo Matteo. Lo fece salire:
– Non ti avrei suonato se non avessi visto le luci accese. E poi... no, non son venuto per
darti ulteriori notizie sullo sviluppo della pratica sull'incidente, le disse .
Con sè aveva portato qualcosa.
– Scusami se ti ripiombo di nuovo in casa e, a mezzanotte... ma è la mezzanotte di
Natale, altrimenti non mi sarei permesso. D'altra parte non potevo brindare da solo con
questo magnifico... sentirai che buono... Oh, non è mica spumante questo, sentirai: questo
è Champagne, autentico Champagne!
Laura aveva preso i bicchieri e ora stavano sorseggiando le bollicine che cercavano di
saltare il più alto possibile. Nella strada i rintocchi della campana annunciavano la nascita di
Gesù bambino e, forse, di qualcos'altro. Matteo le disse buon Natale sfiorandole con un
bacio la guancia. Poi andò via.
Mancava un giorno a capodanno.
– Laura, sono Matteo. Ne ho ancora di Champagne, se la notte di fine anno vedo che le
luci di casa tua sono accese... Scherzo, volevo sapere se hai voglia di festeggiare il
capodanno con me. Hanno aperto un nuovo ristorante in centro. Faccio ancora in tempo a
prenotare...
Se voleva? Gli disse di sì subito. D'altra parte non avrebbe avuto senso tergiversare, visto
che lo aveva pensato tutti i giorni. Roberto e Anna prima ci rimasero male quando si