Shh!
Nonna Filomena zittiva,
Nonno Pietro zittiva,
I bambini zittivano.
Allora, quasi di sorpresa, a voce alta scandivo:
– Ah ecco, sta scendendo. Vi presento nonno Sergio.
Il quinto nonno!
Dire che i 'non credenti' rimanessero a bocca aperta, non rende assolutamente l'effetto che
sortiva l'ombra del nonno che, adagio, scendeva le scale. A quell'ora del pomeriggio il sole
batteva perfettamente alla finestra della sua stanza, così quando si accingeva ad aprire la
porta per scendere, la sua figura stagliata nel vano della porta era proiettata nelle scale.
...E se la sola ombra li lasciava a bocca aperta, l'arrivo del legittimo proprietario, ovvero
l'allegro nonno Sergio, li rendeva allibiti... esterrefatti!
'Ah ecco, sta scendendo. Vi presento nonno Sergio' funzionava abbastanza bene come
frase. La pronunciavo con nonchalance, con misurata sufficienza, quasi mi fossi accorto a
malapena di quell'ultimo dettaglio: il quinto nonno. La frase funzionava bene perché era
semplice e nascondeva l'immenso piacere che osservavo sui loro visi sorpresi che, fino
all'ultimo, mi avevano sfidato lanciandomi sguardi inquisitori che parevano dire: "pentiti...
pentiti! Dicci che volevi gabbarci. Che i tanto strombazzati cinque nonni sono parto della
tua voglia d'essere originale ad ogni costo. Quindi, finiamola e confessa, così ce ne torniamo
a casa."
Non lo dicevano, ma questi rimproveri glieli leggevo negli occhi sorpresi.
Ma quando presentavo nonno Sergio glieli facevo rimangiare tutti. Fino all'ultimo.
...A dire il vero avrei voluto dire:
Rrrrrrrrrrrhhh... Rullo di tamburo in primo piano.
Tah, tah-tah-tah-tahh... Tatatatatatatatatatahh... 'Bolero' di Ravel in lontananza.
Il rrrrulllo dddi ttambburrrrro si allontana. 'Bolero' in primissimo piano per due secondi:
stop! Zitto!
Rientro del rrrrrrrrrrrrrrrrrullo: stop!
– Signore e signori, ladies and gentlemen: ho l'incomparabile piacere e onore di
presentarvi una vera rarità... Più precisamente, l'autentica e unica persona al mondo che