STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 58

‘scivolata’? Grazie, veramente. Sono stato malissimo; i chiodi rigano le superfici, specialmente quelle dell’anima: e sulla mia, purtroppo e nonostante io abbia stretto i denti, è apparso un graffio indelebile. Alessandro.’ Erano trascorsi quasi dieci anni. Alessandro era andato via dalla città. Simona s’era sposata con Giancarlo. Litigavano di continuo. Per il marito era solo la bella moglie da presentare ai superiori. – Giancarlo, penso proprio che da questo momento la tua carriera farà a meno del mio apporto. Addio, gli disse un giorno. Lo rivide in centro. Lo rivide ed ebbe un tuffo al cuore: Alessandro era in città. E se era in città, alloggiava sicuramente dalla madre: Simona gli telefonò emozionata come una scolaretta. Furono così felici di risentirsi che, per il giorno dopo, decisero di bere qualcosa insieme al bar del supermercato dove Simona continuava a lavorare: proprio come ai vecchi tempi! Davanti al caffè fumante, gli occhi di Simona si ritrovarono a scintillare d’amore per Alessandro: non l’aveva mai dimenticato. In un angolino del suo cuore si era ammucchiata un bel po' di speranza di rivederlo. Parlarono, così sembrò a lei, come se la loro antica separazione non fosse mai esistita, o come fosse una ferita operabile, finché Alessandro, guardando alle spalle di Simona, non concluse con un sorriso: – Ah, ecco le mie due ragazze… te le voglio presentare. Mentre Alessandro, sua moglie e la loro bambina si allontanavano, Simona sentì dentro se qualcosa di pungente, come una specie di chiodo… un chiodo che le stava graffiando l’anima.