"Solo un attimo fa, ero pronta, con delle scuse ignobili a scaricarlo al suo destino
rallentato, perché credevo... poi, è bastata la presenza di Valeria, per sentirmi come una
cagnetta alla quale abbiano sottratto l'osso. Un osso che avevo già rifiutato e che mi
vergognavo di presentare ai miei... e a chiunque altro." Poi, si rivolse a Davide, che insieme
a Valeria, la osservavano preoccupati, e disse:
– Davide, mi dispiace, non sono riuscita a fare granché per te. In cambio, ho scoperto di
essere malata anch'io.
– Malata, che vuoi dire... e di cosa? chiese allarmato Davide.
– Di egoismo – rispose singhiozzando
Poi riprese:
– Si è fatto tardi, se avete bisogno sapete dove trovarmi... Ciao –.
Davide e Valeria seguirono con lo sguardo la sua figura che si allontanava verso la
fontana del Nettuno. Poi, sparì dietro l'angolo. In via Ugo Bassi il semaforo rosso aveva
raccolto i pedoni. Un bambino, col suo sacchetto di patatine McDonald's si era messo a
guardarla. Dispiaciuto per le lacrime che rigavano il viso di Barbara, decise di passare
all’azione: le sorrise e le offrì una patatina. Barbara l'accettò e sorrise anch'essa. Poi disse
alla mamma del piccolo:
– Complimenti, suo figlio è un genio: mi ha consigliato la terapia per guarire dalla mia
malattia.
La signora la guardò incuriosita e meravigliata. Poi, chiese:
– E, scusi... quale sarebbe questo rimedio miracoloso?
– Il dare, signora. La terapia per l'egoismo è il dare... Arrivederci.