STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 39

– Ragazzo mio, c'è un tempo per ogni cosa, c'è una stagione per ogni frutto, c'è il tempo degli addii e quello degli incontri... L'aspetto tragico della situazione è caratterizzato dalla terra di confine tra gli addii e gli incontri. Si è pericolosamente in bilico su un filo che sta per spezzarsi. Si rischia di rimanere intrappolati in una dimensione di passaggio, come un fiore che rinuncia a fiorire o un passerotto che non si lancia dal nido. Ha ragione il tuo amico Frank, abbandonalo senza girarti nemmeno una volta. Tuttavia ricordati di accogliere tutti i consigli senza tradire il tuo stesso pensiero. Sii te stesso. Il nonno la pensava così. Frank la pensava così. Jim stesso la pensava così. Ormai era inevitabile l'addio. E doveva essere un addio senza abbracci e spiegazioni, senza lacrime e senza ripensamenti. Aveva rimandato di un giorno: la sera prima aveva parlato con Frank, il pomeriggio dopo con il nonno. Infine, con se stesso. Il nonno, Frank, se stesso: tre persone di provata fiducia. Poteva star tranquillo la direzione giusta era quella. Lesse la sua frase magica: 'Ci sono cose che un uomo deve fare da solo'. Lo prese senza guardarlo nemmeno in faccia. Lui non capiva ma aveva fiducia in Jim e non oppose resistenza. “Dove metterlo? Forse entra in un sacchetto della spesa... Certo che ci va. E' anche dimagrito poverino. Ecco siamo a posto”. – Mamma esco un attimo e torno. ...Un attimo. Giusto il tempo di cambiare visione del mondo. Non andò al più vicino. Prese l'autobus e andò all'altro capo della città. In periferia. Non cc’era nessuno. I lampioni illuminavano a mala pena il moloc della spazzatura. Huuusch... Fiuuuh... Il vento fischiava inclemente e senza rispetto tra i cassonetti. Jim cominciò a mentire a se stesso assumendo un atteggiamento disinvolto. Gli sembrò l'unico modo per fare quello che doveva fare. “Va bene, entriamo in azione. Dunque, questo è il contenitore per il vetro. Sì, è scritto chiaramente: 'Only glass please', solo vetro per favore. Questo è per la plastica. Ecco quello per la carta”. Ad un tratto un ronzio distolse Jim dalla ricerca: uaahhh... uaah... “Buon Dio, ma è il pianto di un bambino!”. Il lamento proveniva da un cassonetto colmo all'inverosimile. Jim si avvicinò col cuore in gola e lo vide. “Dev'essere un bimbo di pochi mesi...”. Il pianto si interruppe. Jim fece per avvicinarsi e...