STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 32

Il posto degli orsetti smessi Quando Jim nasce in casa c'è gran festa. La sorellina ha otto anni. Il papà e la mamma lavorano ambedue. Il primo lavora ai grandi magazzini, lei è impiegata in un grattacielo. Non ci sono problemi economici né politici. Il 1865 è lontanissimo; all'epoca presso l'università si concentrò la resistenza sudista. Ora invece i suoi abitanti non sembrano nemmeno ricordarli quegli eventi. Ora tutto è più netto, l'assenso o il dissenso è simbolizzato dal raccogliersi o meno intorno al presidente di turno. Non ci sono più sfumature: o di qua o di là... D'altra parte Atlanta, diversamente dalla sua omonima del regno animali, la Vanessa atalanta, è una solida e resistente città che non condivide la precarietà della vita di una farfalla e, allontanandosi anche dal destino di un'altra sua famosa omonima, l'eroina greca Atalanta, ha preferito non contentarsi dei piccoli guadagni del momento (la dea che si fece tentare dai tre pomi d'oro che Ippomene lasciò cadere dietro di se per distrarla). Il potere d’acquisto dei suoi cittadini lo dimostra. Atlanta somiglia piuttosto ad Atlante il Titano, condannato da Zeus a sostenere il cielo, o alla figura maschile usata in architettura come sostegno di architravi, balconi e simili (chiamata telamone o per l'appunto 'atlante'): e cosa altro fa questa metropoli col suo rispettabile numero di grattacieli destinati a crescere se non sostenere un cielo che si mostra prodigo verso i suoi protetti? Anche politicamente è dotata d'ottime carte per guadagnarsi l'invidiabile posto di anello di congiunzione con Washington, così come la prima vertebra cervicale, l'atlante per l'appunto, congiunge tutto l'apparato scheletrico al cranio: la periferia alla centrale... La possibilità di respirare l'aria della Stanza dei Bottoni. Quel giorno, ai suoi 394000 abitanti, la capitale della Georgia aggiunse un nuovo cittadino.