STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 25

esaurisce l ' impegno estivo, inizia una nuova stagione che non corrisponde semplicemente a un lavoro diverso, più rallentato, ma piuttosto a una rinnovata espressione di vita. Un altro ciclo che si ripete uguale e diverso anno dopo anno... Che ci cambia dentro e fuori... No, penso proprio che non se ne farà niente –, poi concluse, – sarà meglio che lo vada a raccogliere. – Come? fece Patrizia. – L ' ombrellone – disse lui, – lo vado a raccogliere perché, se a qualcuno dei miei pochi ospiti viene in mente di passeggiare sulla sabbia, potrebbe rischiare d ' essere ferito, visto che il vento lo sta usando come un proiettile improprio. – Ah, è vero –, disse Patrizia mentre i suoi occhi seguivano la linea dell’ orizzonte. Arturo era sposato. Sua moglie gestiva la cucina e, al bisogno, rassettava le camere. Avevano due bambini con i quali, Patrizia, aveva stretto amicizia: furono essi stessi, spontaneamente, a battezzarla ' zia Patrizia '. Il lavoro febbrile ormai si era dileguato. Fino alla prossima stagione estiva, Paolo poteva godersi i tramonti infuocati dell ' autunno, la quiete del sonno invernale ammantato di candida neve o il tepore del camino del salone dell ' albergo rallegrato dal crepitio della legna ancora verde frammista ai pezzi di tronchi secchi. Paolo e Patrizia, nel tardo mattino, quando lui aveva sbrigato i suoi doveri verso l ' esiguo numero d ' ospiti e lasciata la conduzione della portineria ad Arturo, si armavano tutti e due di robuste scarpe da trekking e s ' inoltravano con i bambini, nel bosco alle spalle dell ' albergo. Il gruppetto si muoveva sulle foglie eccezionalmente secche( per tutta l ' estate c ' era stato un solo acquazzone degno di questo nome). Quest’ ultime, si sbriciolavano protestando vivamente.
L ' estate era stata bellissima e calda per tutti quelli che avevano avuto la fortuna di potersi crogiolare sulla spiaggia come lucertole spensierate. Quando a fine agosto, al loro ritorno in città, aveva rivisto le sue abbronzatissime amiche, aveva provato una punta d ' invidia nei loro confronti.
Ora guardava la sua pelle pallida, e la vedeva comunque bellissima e splendente: come l ' amore che provava per Paolo. – Ti aspetta qualcuno? chiese lui a bruciapelo. – Sì, rispose lei. – Ho capito. È importante? – Molto. E non posso rinunciare a lui.