Fabrizio
La stazione ferroviaria della sua città era come il solito gremita. Dovette avanzare piano
per avvicinarsi al sottopassaggio che l'avrebbe portata verso la fermata dei taxi. Ogni tanto
qualcuno lo urtava. Pochi chiedevano scusa. Non per maleducazione, semplicemente perché
non si usa più. L'impressione è questa, perlomeno. Lo speaker annuncia instancabile,
professionale e con voce impersonale i treni in arrivo e in partenza: spara le sue parole in
modo continuo e metodico, senza posare mai la pistola nella fondina. Solo nella galleria i
suoi proiettili verbali sparano a salve: l'eco li rende inefficaci alla comprensione. Patrizia
rimpianse la piccola cittadina con la sua stazione mignon che si era lasciata alle spalle
alcune ore prima: due soli binari; una piccola sala d'aspetto (per un’idealista come lei era il
simbolo della vera giustizia e un manifesto dell'uguaglianza: niente classi tra gli uomini, un
pensiero che la rappresentava sin da quando era adolescente); una fontana che, con l'acqua
che si raccoglieva alla sua base, dissetava anche i vispi passerotti e, alcune violette curate e
tremanti al primissimo vento freddo d'ottobre. Patrizia era stata costretta a rimandare le
agognate vacanze estive. Per lavoro. Sembrava che tutto a un tratto il mondo avesse bisogno
di tutta la carta disponibile... e, niente. Staccare finalmente dalla routine lavorativa per
andarsene per i fatti suoi, era impossibile. Lei e circa metà del personale furono 'pregate' di
rimanere, causa forza maggiore, ancorate alle loro macchine fabbrica-carta. Così, al posto
del mormorio della risacca o delle chiacchiere acute dei gabbiani, dovette sorbirsi per tutto il
mese, fino all’intera prima metà di settembre il solito e ingombrante rumore della cartiera.
Tuttavia, a volte, quando gli altri ci scompigliano i progetti, nascono delle situazioni così
inaspettate e importanti, che da soli, non saremmo mai riusciti a pianificarle. Nemmeno se ci
mettessimo tutta la razionalità possibile... anzi. E, se le nostre manifestazioni non fossero
giudicate eccessive o perlomeno anomale, ci verrebbe addirittura di andare a ringraziare i
nostri scompiglia-progetti. E Patrizia non vuole essere giudicata né eccessiva né anomala;