La carriera di prete passa attraverso i seminari. Ma, prima di fare questo passo e in
accordo con i suoi, Marco decise di fare una, come chiamarla? Forse… prova di
‘avvicinamento’ alla fede.
Fu così che, tutte le mattine, iniziò ad alzarsi alle 5,30 per andare a seguire la messa delle
6. In chiesa i soliti cinque anziani costituivano i fedeli della funzione. Qualcuno, a metà
messa, ronfava. Don Armando, cortese e con una pazienza enorme, alzava il volume della
voce, per un istante, e rimetteva in fase d’ascolto il buon ronfatore. Dire che Marco si fosse
affezionato alle attività della chiesa e ai suoi orari – aveva perfino indossato, ormai, i panni
di chierichetto ufficiale – è dire poco. Tutti lo presero in simpatia:
– Meno male che esistono ancora ragazzi come lui, altro che discoteche e musica rap!
dicevano i fedeli.
Oddio, tutti tutti, proprio no. Ad esempio, Temistocle, che era sicuramente un brav’uomo,
aveva qualche critica in tasca. Molto del suo giudizio era legato al suo ruolo di sagrestano.
E, si sa, i sagrestani non vanno tanto d’accordo con chi, come Marco, vada , alle 6 meno un
quarto delle mattine di gennaio, a bussare al portone della chiesa affinché apra. Comunque,
pur di poche parole e con il tempo, Temistocle assegnò, anche lui, al giovane aspirante prete
una certa simpatia.
A fianco alla chiesa era stato tirato su un edificio ‘moderno’ (sì, insomma, uno di quei
mostri architettonici, freddamente geometrici e che fanno appello a Mies van der Rohe per
avere una giustificazione colta). Nell’edificio erano stati tirati su degli appartamenti. In uno
degli appartamenti, tutte le mattine e alle 6 meno un quarto, un baldanzoso dandy (o
pappone?), tirava su una bionda. E non era mai la stessa. Ma anche le brune non erano mai
le stesse. Come si possa bere dello spumante all’alba, per Marco era un mistero. Lui non
riusciva a berlo nemmeno a capodanno.
Una mattina il dandy/pappone, sventolandogli una bottiglia di bollicine da cento euro, gli
fece:
– Ehi, ragazzo, ne vuoi un po’?
– Dice a me? No, grazie. Lei è gentile, ma io devo andare a messa.
– A messa, ma chi te l’ha ‘messa’ questa idea in testa? commentò in modo spavaldo il
dandy abbracciato alla bionda nuova. Li vide entrare tra gli sghignazzi che rimbombavano
nella portineria.