STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 12

Sarà stato pure un delinquente . Ma era vestito figo . Fuori aveva il macchinone . Dentro il macchinone , una troia . Troia perché vestita con esagerata appariscenza . Forse non solo per quello , ma , se fosse stata un po ’ più sobria nel vestire , a Marco sarebbe piaciuta . Anzi , gli piaceva . Lei non era entrata . Era rimasta a sgranchirsi le gambe , nella sera della periferia . “ Minchia , questo qui non conosce ostacoli . E c ’ ha pure una sventola di ragazza … Minchia !”, concluse Marco che aveva mutuato quel ‘ minchia ’ da quei film finto siculo che infestano Mediaset , Rai , etc .
Il giorno dopo andò a scuola con uno spirito nuovo . Era di ottimo umore . Erano circa le 18 quando – si era allontanato dalla solita zona di periferia che frequentava , aveva preso di mira un bar sconosciuto – entrò facendo cigolare la vecchia porta . C ’ erano dei vecchietti , tre , che giocavano a carte . Altre cinque , sei persone erano prese dalla corsa dei cani , in tv . Era , pressapoco , la copia del suo bar sottocasa . Non lo cagò alcuno .
“ E chi se ne importa . Se voglio diventare tutto quel che io possa diventare , non devo badare al pubblico … per adesso : vedremo tra poco se si sveglieranno !”, valutò tra se .
Si era vestito con attenzione . Tutto di nero . Insomma , non era granché ciò che indossava , tuttavia , lo sanno tutti , il nero incute rispetto : il tipo – il suo ‘ maestro ’ della sera prima – d ’ altronde , era tutto scuro . Si guardò intorno . A destra . A sinistra . Al centro . Poi , dopo aver preso tutta l ’ aria che potessero contenere i suoi polmoni , sbottò : – Un whisky doppio e dammi il resto dei cinquanta euro che ti ho dato ieri ! Era , pari pari , la frase che aveva urlato il suo ‘ maestro ’. Non poté contare sulla voce cavernosa che non aveva . Né sul fisico ingombrante che non aveva . Né sull ’ altezza imponente che non aveva . Né sull ’ energia dello schiaffo che diede alla superficie del banco . Si fece maledettamente male alla mano e non pianse solo per non far brutta figura .
Il barista alzò appena gli occhi dallo straccio che stava dando con foga ( si chiamava Mario come il barista di Ligabue , quello di “ Certe notti ”).
Marco non sapeva se tirare via la mano addolorata o dare un altro schiaffo a quel banco che non lo degnava di abbastanza attenzione . Si sarebbe rotto tutte le falangi . Già i muscoli tenar e ipotenar chiedevano un secchio di ghiaccio , altro che whisky ! (… Che poi , lui , non lo sopportava nemmeno l ’ alcol ).