STILELIB(e)RO Racconti di periferia | Page 11

pensò di mandarlo a fare in culo appena possibile). Intanto, nel bene e nel male, stava frequentando un istituto a indirizzo tecnico. – Un diploma tecnico è sempre meglio che fare mille lavori squalificanti come me, aveva detto a volte suo padre. Sì. Un diploma tecnico. Ma figuriamoci. Per Marco, riuscire nella vita significava altro. Intanto, partecipava ai talent che, tutti i giorni e gratuitamente, l’esistenza offriva. Per Marco la vita era tutto un talent: – La vita è tutto un talent/speriamo che qualcuno mi sent!, ogni tanto scherzava coi suoi tre amici nel bar sotto casa. Era brillante e pensava che la strada e i bar della periferia, tutto sommato, potevano funzionare come palestra per diventare tutto quel che potesse diventare. “Se voglio diventare tutto quel che io possa diventare, forse questa è la mia prima lezione di vita”, si disse un giorno mentre, seduto in un angolo del bar coi soliti tre compagni, osservava un nerboruto e astioso tipo che si avvicinava al bancone con aria da guerra. L’energumeno sembrava un tagliagole da film di serie B, ma vestito bene. Diede una manata poderosa sul ripiano e, quasi, urlò: – Un whisky doppio e dammi il resto dei cinquanta euro che ti ho dato ieri! Il barista lo guardò tra l’allarmato e l’incuriosito. L’orologio appeso al muro segnava le 18. Tra un’ora avrebbe smontato. A casa lo aspettava la moglie e l’arrosto al forno. A portata di mano aveva, appoggiata sulla cassa di birra sotto il banco, una mazza da baseball. “Se gli do un colpo sulla mano e un altro sulla testa, mi sporca tutto. Poi, devo anche giustificarmi con la polizia… eh sì, vengono a minacciarti sul lavoro e devi pure giustificarti. Dovrei dire loro che questo pezzo di merda… No. Non ne vale la pena”, pensò il barista. Ovviamente, il tipo era uno sconosciuto. Non era mai entrato prima in quel bar. Non aveva mai dato cinquanta euro al barista. Quest’ultimo riempì il bicchiere e prese dalla cassa cinquanta euro che diede allo sbandato. Prima di uscire col biglietto in mano, il delinquente disse sfottendo: – Ecco, lo sapevo, ‘sti merdosi non hanno mai resto e mi costringono a riportarmi i miei soldi indietro. Addio accattoni.