Stati Uniti d'America 1960: la grande mela tra i diritti civili e JFK. sept.2013 | Page 3

Governo; è l'assalto alle agenzie federali più strettamente connesse con l'attuale “guerra fredda” o una potenziale “guerra calda”; è l'oltraggio al Bill of Rights e alle leggi ordinarie della decenza pubblica e politica. E' l'incoraggiamento della paura, il sabotaggio della fiducia in noi stessi, l'assecondare l'impulsività; è la forza dell'accusa che divide, la recriminazione e il sospetto. Tutto questo è il maccartismo; e non può che aiutare i nostri nemici.”2 Le accuse però non sono mai state dimostrate e il senatore oltre che perdere credibilità e popolarità nel paese, fu biasimato ufficialmente dal Senato segnando così la sua uscita dal palco politico. Nonostante la rivoluzione ungherese scoppiata nel 1954, la questione di Suez e la crisi di Berlino, i rapporti tra le due potenze iniziano a trovare primi segnali di disgelo, grazie anche ad una politica di distensione internazionale avviata da Chruscev. I primi segnali di questo riavvicinamento avvengono inizialmente nel 1959 quando il vice primo ministro sovietico Mikoyan si reca in visita negli Stati Uniti proponendo una collaborazione affinchè si arrivi ad un superamento delle tensioni tra le due nazioni. Superamento accelerato anche dalle dimissioni del segretario di Stato Foster Dulles per motivi di salute. Con l'uscita di scena di quest'ultimo, promotore di quella po litica di netta contrapposizione riguardo al comunismo sovietico, Eisenhower può intraprendere così un atteggiamento più disponibile e collaborazionista con Mosca. E' lo stesso Nixon come vice presidente della Casa Bianca a recarsi a Mosca 2 Gastaldi Scintilian, Assalto all'informazione. Il maccartismo e la stampa americana, Effepi Libri 2006 pag. 15-16