SIT GENERALE SIT GENERALE gennaio 2012 | Page 14

Il dolore dei cristiani in Kashmir

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Nell 2011 sono stati 2.141 i cristiani colpiti in India da aggressioni, attacchi e persecuzioni, senza contare i loro familiari e amici, vittime indirette. E le violenze, in gran parte opera di gruppi estremisti indù, sono destinate a crescere nel 2012. 'E lo scenario tracciato dal njuovo rapporto sulle persecuzioni in India pubblicato il 13 gennaio dal Catholici Secular Frorum (Csf), organizzazione ecumenica fondata da cattolici indiani e sostenuta dal cardinale Oswald Gracias, arcisvecovo di Bombay. Il dossiertraccia un quadro a tinte fosche, in cui la violenza anticristiana degli induisiti radicali è definita "un virus che infesta la società". La discriminazione infatti "è diventata più diffusa e copre quasi tutti gli Stati del paese". Uno di questi è le Jammu (a magioranza induista) e Kashmir (a netta prevalenza musulmana) dove proprio in questi giorni il locale Tribunale islamico ha condannato per attività di proselitismo e conversioni fraudolente al cristianesimo un missionario cattolico, padre Jim Borst, e un pastore protestante, Chander Mani Khanna. Secondo il Csf, almeno per il padre missionnario della Società di San Giuseppe di Mill Hill, le accuse a suo carico sono del tutto false.

Gli membri del Csf lanciano un allarme: "La situazione del Kashmir è in una fase critica per le libertà individuali e per la libertà religiosa. La Corte islamica non ha nessuna giurisdizione sui cristiani. Chiediamo al Governo di intervenire per tutelare i diritti dei cittadini e per fermare tali elementi estremisti".

Inoltre, in base a un rapporto dall'organizzazione ecumenica All India Christian Council, che ha compiuto una missione in loco, i crisitiani nel Kashmir subiscono dure persecuzioni da parte dei gruppi islamici estremisti che, nello Stato indiano a maggioranza musulmana, governano anche la politica e la magistratura, azzerando lo Stato di dirtitto. I 400 cristiani del capoluogo Srinagar "sono in stato di panico nell'incertezza del futuro" mentre "la polizia agisce per conto della leadership politica" espressione della maggioranza musulmana della popolazione.

Il dossier denuncia la totale assenza di organizzazioni a tutela dei diritti umani e la mancanza diu una commissione per le minoranze. La presenza cristiana nella valle del Kashmir è documentata a partire dalla metà del XIX secolo, con l'avvento dei primi missionario cattolici e protestanti. Attualmente vi sono circa 18000 cattolici.