SHINY MAGAZINE ITA 0 | Page 29

triangolo degli schiaffi Statham/Diesel/ Johnson, ma il frontale fra Vin e The Rock in Fast Five rimane tutta un’altra faccenda. Oh, poi, intendiamoci, qualche bella intuizione c’è, il lavoro è solido, il piano sequenza che introduce Jason Statham nella prima scena del film è roba da alzarsi, correre in strada a mettersi a far caroselli rovesciando le macchine nel parcheggio, ma manca qualcosa e, anzi, a tratti c’è pure troppo, con lunghe scene d’azione che esagerano e non trovano la sintesi perfetta che Justin Lin ha saputo regalare nei suoi momenti migliori. ai due precedenti, è anche un delirio di spacconaggine superiore agli stessi. E che, dovrei lamentarmi? Però, insomma, a rilegger quel che ho scritto fino a qui sembra che voglia bocciare Fast & Furious 7 senza ritegno. E invece. E invece ne sono uscito comunque soddisfatto, dopo essermi divertito come uno scemo per un paio d’ore, nonostante qualche momento di stanca, e convinto del fatto che, pur essendo un film meno riuscito rispetto Che l’avvio sia una roba da standing ovation l’ho già detto. Le parti in montagna e a Dubai, pur con qualche ma, sono strepitose. Che la sintesi sarebbe servita parecchio al finale, pure, l’ho detto, ma in fondo sono i classici quaranta minuti da blockbuster moderno, con cui bene o male anche questa serie, nel suo esplodere verso un IT’S SHINY 28 MAGAZINE