SeaCastle Magazine SeaCastleMagazine n.1, luglio 2017 | Page 21
LE DONNE DELLA NOSTRA STORIA / WOMEN OF OUR PAST
a livello economico. Le scelte fatte e
la superba macchina amministrativa
messa in opera garantirono al suo
casato una crescita economica
considerevole, portando il principato di
Paternò largamente in testa per reddito
rispetto alle altre signorie feudali. Se
abbiamo conoscenze precise della
realtà economica della baronia di
Castellammare intorno al 1616 lo
dobbiamo alle puntuali relazioni fatte
alla duchessa da due castellani.
La sede del suo potere e, se vogliamo,
quasi la sua reggia, fu il Palazzo
Aiutamicristo di Palermo, da lei
acquistato in occasione delle nozze del
figlio e fatto ampliare, riqualificare ed
ornare con affreschi ed opere d’arte.
Amava riunire nel suo palazzo, in
cui sedeva una vera e propria corte
molto simile a quella madrilena,
letterati, musicisti e artisti, tra cui il
poeta Sebastiano Bagolino e la pittrice
Sofonisba Anguissola.
Nel palazzo i componenti della nobiltà
siciliana avevano la possibilità di
partecipare a eccezionali momenti
di festa, ma anche di conoscersi, di
confrontarsi, di discutere le proprie
posizioni, di stabilire intese ed accordi
nel campo economico e politico.
La duchessa aveva uno spirito
indipendente e piuttosto libero e non si
tratteneva da esprimere le sue opinioni,
anche se diverse da quelle del viceré.
Aveva una rete di informatori che la
tenevano puntualmente al corrente
delle scelte del viceré e dei principali
funzionari del regno. Fu così che
riuscì ad evitare che esponenti del suo
casato finissero sotto inchiesta del
tribunale dell’inquisizione. Due parenti
del marito si riunivano segretamente
per strane pratiche di magia sotto la
guida solerte di un padre francescano.
Informata per tempo del pericolo
fece allontanare i due congiunti dalla
Sicilia e chiudere in una cella segreta
di un lontano convento il francescano
e riuscì a bloccare il processo che si
stava avviando. Si adoperò anche per
salvare suo fratello Giovanni, barone
di Castellammare, dal carcere, ove era
finito forse per una colpa abbastanza
grave, dato che era stato posto
addirittura in isolamento, con il divieto
di parlare con nessuno senza ordine
del viceré. La figura di Luisa De Luna,
col suo carattere e con le intrigate
vicende vissute, affascina ancora.
Sarebbe giusto che i castellammaresi si
ricordassero di più della loro duchissa.
L
uisa De Luna was baroness of
Castellammare del Golfo from
1592 to 1620. She was called
duchissa (Duchess) of Bivona and
nowadays one of the district close to
Castellammare is called la duchissa. It
was an area where the Duchess had
made a vast vineyard planted, “at the
Duchess’s vineyard” or simply at the
Duchess (a la duchissa).
She was the daughter of Pietro de
Luna, duke of Bivona and baron
of Castellammare and of Elisabeth
daughter of the viceroy Giovanni
De Vega. Luisa married Cesare
Moncada but just three years after
the marriage her husband died and
she had to manage his huge feudal
estate. However she didn’t remain
an inconsolable widow, in fact she
soon got married again with Antonio
Aragona, duke of Montalto, but the
second husband soon died too and
the duchess had also to manage the
estates of her daughter in law.
She was a lady with a strong
personality and a natural disposition to
command. She was convinced a ruler
has to know how to govern to have
economic success. The Choices she did
and the superb administrative machine
she set up, ensured her house a huge
economic growth. She established her
residence and centre of her power in
the palace “Aiutamicristo” in Palermo
which she bought and widened in the
occasion of her son’s marriage and
where she also hosted many men of
letters, musicians, artists among whom
the poet Sebastiano Bagolino and the
painter Sofonisba Anguissola.
The Duchess had an independent and
free spirit and she didn’t restrain to
express her opinions even if they were
different from those of the viceroy.
She had a net o “spies” who kept her
informed of the viceroy’s choices and
of the main officials of the kingdom.
It was so she succeeded to avoid
that members of her house went
under investigation of the Court of
Inquisition.
The figure of Luisa De Luna, with her
temper and entangled events, is still
fascinating and it would be right if
the inhabitants of Castellammare
remembered their “Duchissa” a little
more.
S ea C astle M agazine 21