lizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: latte di Paesi Ue, se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; latte condizionato o trasformato in Paesi Ue, se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell ' Unione europea, verrà usata la dicitura " Paesi non Ue ". Il decreto interministeriale entrerà in vigore dopo 90 giorni dalla pubblicazione. Questo sarà anche il tempo a disposizione dei produttori per smaltire le scorte delle vecchie etichette prive di queste informazioni, mentre si annunciano più lunghi i tempi di permanenza sul mercato dei prodotti già etichettati e messi in vendita prima del cambio normativo; non si dovrebbe comunque andare oltre i 180 giorni dall ' entrata in vigore del decreto. Sono esclusi da tutto ciò solo i prodotti Dop e Igp che hanno disciplinari relativi anche all ' origine e il latte fresco già tracciato, in merito alla normativa introdotta nel 2005. Questa legge potrebbe rappresentare una svolta per l’ Italia, per la Puglia, e soprattutto per il Gargano e per il nostro paese. Ora la Puglia potrà far valere i 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal Ministero per le Politiche agricole e forestali, dalla burrata alla cacioricotta passando per il caciocavallo. Un successo anche per gli allevatori cagnanesi, poiché attraverso l’ etichetta sulla provenienza sarà favorito il riconoscimento della nostra qualità. Soprattutto può essere una via per iniziare un’ esportazione dei nostri prodotti caseari, poiché altrove sarebbero sicuramente più apprezzati, economicamente. Infatti spesso la grande quantità di questi prodotti nelle nostre terre porta ad una loro svalutazione e soprattutto deprezzamento. L’ esportazione
Le radici cristiane della Puglia, una proposta per inserirle nello Statuto Regionale
Il secondo principio dell’ articolo 1 dello Statuto regionale pugliese afferma: << La Puglia, per la storia plurisecolare di culture, religiosità, cristianità e laboriosità delle popolazioni che la abitano e per il carattere aperto e solare del suo territorio proteso sul mare, è ponte dell’ Europa verso le genti del Levante e del Mediterraneo negli scambi culturali, economici e nelle azioni di pace >>. In occasione di una rivisitazione dello Statuto regionale( approvato nel 1970) Forza Italia avanza una proposta: << il riconoscimento delle radici cristiane del popolo pugliese quale espressione della centralità della persona, nei suoi diritti e doveri >>. Le ragioni di questa richiesta sono, forse, da ricercare in un passato che vede la Puglia protagonista, nel 490, dell’ apparizione dell’ arcangelo Michele sul Gargano. A Monte Sant’ Angelo sorge, infatti, il Santuario di San Michele Arcangelo che il 25 giugno 2011 è diventato Patrimonio Mondiale dell’ Umanità. Nel corso dei secoli, milioni di pellegrini si sono recati in visita a questo luogo di culto. San Giovanni Rotondo, invece, è la città di uno dei santi più conosciuti al mondo, Padre Pio. Nella cripta del convento di Santa Maria delle Grazie, si può contemplare la salma del santo che è stata richiesta, a Roma, da Papa Francesco durante il Giubileo 2015-2016 e che ogni giorno e meta di turismo. Mentre a Bari si conservano le reliquie di San Nicola da Myra. Si tratta di una proposta di Andrea Caroppo( Forza Italia) e le sue parole sono state: << L’ approvazione della nostra mozione sulla presenza del Crocifisso nell’ aula del Consiglio regionale pugliese è anche la vittoria di quell’ insieme di principi di buon senso comune innegabilmente ispirati dal cristianesimo e poi fatti propri dai popoli europei e posti a base del loro comune sentire >>. Si è aperta una vera e proprio dibattito in Regione, quando il Partito Democratico, di cui il primo firmatario è stato il consigliere regionale Fabiano Amati ha risposto di voler, piuttosto, introdurre: << la tutela della libertà religiosa e morale, da assicurarsi sempre al cospetto di leggi e atti amministrativi della Regione che introducano o regolino diritti e doveri minori in contrasto con precetti cogenti di rango morale e religioso >>. Una“ guerra di religione” che vede scontrarsi una proposta cristiana con una più laica. Andrea Caroppo sembra deciso nell’ avanzare la sua proposta e ribadisce che: << è giunta l’ ora che anche lo Statuto della Regione riconosca le radici cristiane del popolo pugliese, quale espressione dell’ umanesimo perenne che assegna primato e centralità alla persona. Un gesto che non deve essere un inutile riconoscimento“ alla memoria”, un omaggio ad un passato poco influente sulle questioni che oggi contano davvero, ma che consenta di trarre dai principi le conseguenze in ordine all’ elaborazione di normative rispettose della dignità della persona umana >>. Bisognerà aspettare una risposta dallo Statuto Regionale per capire se alla puglia saranno riconosciute e sue radici cristiane. Nel frattempo, Andrea Caroppo si augura di riscontrare il consenso alla sua proposta nella Commissione VII.
VIVIANA RUGGIERI ovviamente era possibile anche prima, ma con la provenienza nascosta nessuno avrebbe acquistato, ad esempio, un caciocavallo ad un prezzo più alto rispetto a quello delle grandi multinazionali, senza sapere la sua certa provenienza. E’ molto probabile, invece, che un milanese voglia spendere i propri soldi per un caciocavallo podolico del Gargano. Il consumatore è disposto a spendere per la qualità, per una qualità certa, certificata, dettata spesso dalla provenienza del prodotto.
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