comoda ad onorare le letterine dei bambini. Hanno un intero
anno, 365 giorni. Noi renne no. Lavoriamo al reparto-consegne, non possiamo permetterci ritardi. È una parola che non
c’è nel nostro dizionario. Hai idea di quanti bambini resteranno delusi se ora non mi liberi subito? Chi consegnerà i
regali al posto mio? Non sono previsti sostituti, né piani-b di
emergenza.
- Ah aah - lo riprese Simone, entusiasta di aver scoperto il
trucco. Hai appena detto una bugia. Lo sanno tutti che non
sono le renne a portare i regali, ma Babbo Natale.
Le renne la tirano la slitta, non si occupano della consegna.
- Si, bravo. Ma questa è solo pubblicità. Come puoi davvero
credere che una sola persona, per di più avanti con gli anni
e un po’ asmatico, sia in grado di consegnare tutti i giocattoli e in così poco tempo? All’inizio magari è stato così, faceva tutto da solo, artigianalmente, ma era un Babbo Natale
più giovane e soprattutto riceveva molte meno letterine dai
bambini del mondo. Noi renne ci siamo organizzate per dare
una zampa di aiuto a Babbo Natale.
- Io comunque non ti credo. Guarda, mi sembra troppo assurdo. Già il fatto che parli… Ma le renne parlano? Non ricordo che in quel documentario se ne accennasse…
- Uff, credi un po’ a quello che ti pare. Però sappi che sarà
unicamente colpa tua. Gli altri bambini del quartiere, quelli
ai quali dovevo consegnare i doni, resteranno molto delusi
domani mattina. Mi assicurerò per bene di spargere la voce
che sei stato tu ad impedirmelo. Dando tanto di generalità e
indirizzo. Vedrai come ti “ricompenseranno”. Simone inghiottì amaro. Era una minaccia bella e buona, un
colpo basso.
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