anche tu sarai un fallimento. - sbottò il fantasma. - Che disdetta! Il panorama successivo era la più grande sorpresa che avesse
mai avuto in vita sua. Una distesa apocalittica, con esplosioni che si alternavano a ritmi psichedelici in ogni direzione.
Davanti a loro c’era un Adam quasi uguale all’attuale, vestito
in assetto da guerra, che si guardava intorno, sconsolato.
- Ebbene è questo ciò che ci aspetta. - disse l’Adam del passato, scuotendo la testa. Si guardò intorno per qualche minuto,
prima di riavvicinarsi di nuovo all’apparecchio che lo Spirito aveva visto all’interno del laboratorio. - Sugli altri pianeti, come fanno gli altri, io non ci vado. - continuò il ragazzo,
premendo in tutta fretta il solito bottone e lasciando soli lo
Spirito e l’Adam del presente.
- Nel ventiseiesimo secolo, se il tuo lavoro avrà ancora un
senso, ti sarai trasferito in un’altra galassia, con i terrestri
superstiti. - svelò Adam.
- Questo disastro è… - Londra. 2469. - confermò Adam. - La guerra durerà altri
quarantacinque anni. Il destino è stato crudele con te. Di tutte le persone di questo mondo e di tutti i tempi, dovevo capitarti proprio io. - Perché? - chiese lo Spirito, con ostinazione. - Tutti possono
essere salvati! Persino tu! - Io ho viaggiato nel tempo. Ho già visto cosa mi accadrà e
so come modificarlo a mio piacimento. Ho vissuto in tutte
le epoche, o almeno nelle mie preferite, a seconda delle mie
forze e della mia età. Ho già visto la tua visita ed ho provato
pena per te. Lo Spirito del Natale Passato era ammutolito. Per la prima
volta capiva come dovevano sentirsi gli uomini con i qua-
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