continuò l’evocazione.
Nicola afferrò il braccio del giovane stringendolo.
- Il demone sarà evocato privo di contratto e sarà libero, vai
ora e metti nelle mani del sacerdote il mio bastone, così il
contratto sarà stipulato con me!
Il giovane scattò in avanti e avanzò tra la carneficina del cortile, spostandosi tra i malvagi elfi che divoravano i caduti.
Nicola non resse più e svenne mentre seguiva con lo sguardo il ragazzo avanzare, sbattendo contro il duro terreno.
Un varco rosso sangue si aprì nel cielo sopra le loro teste,
in corrispondenza della cometa, come una ferita tra le nubi
scure che si addensarono all’improvviso. Il Krampus rise
mentre osservava il portale.
- Dopo secoli sono libero! Finalmente!
Abbassando lo sguardo nel momento in cui il rituale fu finito
guardò il sacerdote. Qualcuno era accovacciato accanto alla
sua mano destra e gli stava facendo stringere un bastone a
forma di croce con una pagina scritta inchiodata sopra. Il
Krampus capì l’accaduto e, mentre il giovane ghignava, lanciò un urlo bestiale. La realtà si spaccò cadendo in un silenzio e un buio sovrannaturale.
L’esplosione che seguì mandò in frantumi il presepe e le vetrate della chiesa. Nicola venne scaraventato, scivolando sul
freddo marmo per metri tra i pezzi di legno e di vetro colorato. I suoi occhi si riaprirono mettendo a fuoco la scena e pian
piano riprese conoscenza. Guardandosi intorno, con le ultime forze, capì che ce l’avevano fatta. Il demone era stato do-
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