Troppo presi dalla preparazione nessuno li aveva notati, Nicola e il giovane erano appiattiti al muro di cinta interno, tra
le ombre, aspettando il momento giusto. Il passaggio segreto che il vecchio conosceva era stato utile ad entrare velocemente, illudendo le guardie sulle mura.
Ma il vecchio Nicola era bianco come un cencio, la sua vita
scivolava via e non sarebbe durata ancora molto.
- Il rituale è quasi finito, non capisco quel demone cosa stia
aspettando… - il vecchio ansimava ormai.
Lo notò improvvisamente. Sul muro di cinta sud, stagliato
contro il cielo illuminato dalla cometa, il Krampus era accovacciato, con i luminosi occhi bianchi carichi di odio. La
figura oscura dalle gambe caprine si gettò sulle guardie nel
cortile, mietendo le messi della morte con ferocia brutale.
Urla agghiacianti provennero dalle mura, mentre le guardie
di turno venivano macellate dagli orrendi folletti.
Re Erode ansimò arrancando all’indietro, inciampando e finendo pancia all’aria, perdendo la corona e la regalità. Il sacerdote guardò la scena instupidito. Il demone non era ancora stato evocato eppure era lì. Non riusciva a spiegarlo. Il
Krampus si avvicinò al sacerdote, mentre le guardie venivano finite dai folletti che ormai riempivano il cortile, gli strappò il contratto dalle dita irrigidite dalla paura, bruciandolo
con il solo tocco della mano.
- Adesso finisci! - con una voce proveniente da un limbo lontano comandò il sacerdote, che tremando cercava di allontanarsi strisciando.
Il Krampus lo prese per il collo e lo alzò di venti centimetri
da terra.
- Finisci! - urlò, bagnando di bava il viso del sacerdote che
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