nella sua terra. Non potendo uccidere lui tutti i pargoli di
Betlemme si affidò ad un oscuro sacerdote babilonese che
lo accompagnava. Il sacerdote allora evocò un demone assiro, di nome Krampus, con il quale strinse un patto. Avrebbe
ucciso lui tutti i bambini di Betlemme, e infine sarebbe stato
libero. Ma la libertà del demone era impossibile, dato che il
Krampus era troppo potente, e lo raggirarono legandolo a
questa legge per sempre, almeno fino a che non ha incontrato me.
Il cielo cominciava a scurirsi andando verso il crepuscolo.
- Quindi tu sei… - il giovane lasciò per un attimo l’anziano
che andò ad appoggiarsi alla parete di una taverna, lasciando una macchia di sangue sul muro.
- Sono Nicola da Bari, un cacciatore di demoni. Incontrai il
Krampus in Norvegia nell’anno trecentocinquanta dopo cristo. Gli ho dato la caccia tra i ghiacci eterni per anni fino al
nostro scontro decisivo, dove l’ho incatenato con i ceppi che
legarono il Salvatore durante la flagellazione. In quello scontro persi l’occhio destro.
Il giovane si riavvicinò, cautamente, riafferrando il vecchio
sotto la spalla e ricominciando la loro salita. Il panorama
sotto di loro si faceva emozionante, con le case che accendevano le luci serali e la steppa che si profilava fino all’orizzonte, colorata del rosso e del viola del crepuscolo. Una
stella cometa illuminava il cielo come una luna splendente.
Un presepe lucente.
- Bloccando l’influsso del vecchio contratto, il Krampus dovette sottostare al mio, che è inchiodato a questa croce. Lo
costrinsi a dare prosperità e fortuna alle famiglie a cui aveva
rubato e ucciso la progenie nei secoli. E gli fu facile, grazie
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