Folletti, Krampus, tutto gli sembrava assurdo. Ma più assurdo fu quello che vide intorno a se. Tutti i personaggi del presepe erano adesso in carne ed ossa, vestiti con abiti antichi,
intenti nelle loro occupazioni
- Siamo a Betlemme di che anno?
- Anno uno dopo cristo - gracchiò il vecchio.
- Tu menti! Come è possibile!
- Adesso ascoltami figliolo, - ansimò cercando di sorreggersi
al bastone, - vedi quel castello lassù in cima? - il dito tremolante dell’anziano indicò un castello sfarzoso e decadente
allo stesso tempo, fatto di terra cotta dal sole - E’ il castello
residenziale di Re Erode. Dobbiamo salire fin lassù ed evitare quella che potrebbe essere la fine del mondo.
Il giovane sgranò gli occhi.
- Tu sei pazzo, riportami indietro. - poi pensò all’inutilità
della sua richiesta, della sua vita, di quello che lo aspettava.
Divenne docile, calmo - Non ho nulla da perdere. Assisterò
dunque alla fine di tutto. Spigami almeno che succede.
- Prima dobbiamo abbigliarti. - Il vecchio si avvicinò ad alcuni vestiti stesi ad asciugare e presa una tunica di sacco e
la fece indossare al giovane sopra i suoi abiti, - Adesso puoi
girare liberamente. Ci aspetta una lunga salita e dobbiamo
evitare i romani e le guardie del palazzo. - tossì sangue appoggiandosi alla spalla del giovane - Non ho molto tempo. Si incamminarono per il sentiero polveroso, il vecchio doveva appoggiarsi al bastone e al ragazzo per avanzare.
- Volevi sapere cosa accadeva e sarai accontentato.
Il giovane mosse la testa in segno di apprezzamento.
- Vedi, nell’anno uno avanti Cristo, ovvero appena prima della nascita del Salvatore, Erode seppe che un re sarebbe nato
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