stata, aveva un occhio mancante e indosso solo un saio logoro. Poggiato accanto a lui un bastone di legno grezzo a forma
di croce, con una pagina di un libro scritto in latino inchiodata sul davanti.
Una pozza di liquido brillante lambiva il posto dove era seduto e scorreva al suolo.
- Vecchio barbone, ti sei fatto addosso. Col cavolo che ti prendo. Mi imbratterai di…
L’anziano si spostò in avanti cadendo, e lui lo afferrò al volo.
Un istinto dovuto alla vodka e ad una strana vitalità lo animò
facendolo scattare in avanti, e allora se ne accorse. Il vecchio
era sporco di sangue.
- Maledizione nonno, dobbiamo andare all’ospedale, ti stai
dissanguando!
- No! Dobbiamo sbrigarci, resisterò! Lui è già andato, aiutami a raggiungerlo o sarà la fine.
- Ma che stai dicendo. - si guardò intorno destato da suoni
improvvisi. Qualcosa si muoveva nel buio. Erano tutt’intorno a lui.
Il portale della chiesa si chiuse di colpo e calò il buio. Una
miriade di occhi si agitavano nella densa oscurità che era
calata su di loro.
- Chi siete! Ho bisogno di aiuto! - il sudore e la paura gli fecero schizzare la vodka al cervello in un istante, si sentì nauseato e le vertigini lo colpirono come una pietra in piena testa.
- Sono i suoi servi. Esseri malvagi schiavizzati dal loro padrone. Adesso sono liberi e distruggeranno tutto quello che
trovano. Ci uccideranno in modi che l’uomo ha dimenticato
da secoli. Dobbiamo andare!
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