ammonendolo a diffidare del Fuoco.
Il lurido pellerossa aveva calato un poker, con il quale era certo
di vincere. Che soddisfazione!
- Spiacenti, Signori, ma ho una scala real … - non riuscì a finire
la frase che un dolore alle mani lo costrinse a gettare le carte sul
tavolo.
La sua scala reale di Fuoco pareva ardere, ustionandogli la mano.
- Cosa dicevi, Kenny? - lo stuzzicò Bill, sparpagliando le carte del
giocatore. - Non hai proprio un cazzo! Sul tavolo giacevano i dieci globi di fuoco, l’Apache, la squaw
e l’asso di Fuoco. Al posto del Capotribù del Fuoco però c’era
quello dell’Acqua con la sua giara in grembo e il sorriso sdentato
stampato in volto.
- Ma che diavolo … Il saloon cominciò a vorticare intorno a Kenny.
- Ha vinto l’indiano. - sentì biascicare a quell’avvinazzato di Sheringam, che il diavolo se lo portasse.
Il professionista riprese le carte, e sì cazzo, era vero, non aveva
proprio niente! Come diavolo era potuto succedere?
- Hai iniziato a bluffare, Kenny? - lo punzecchio Bill, di nuovo
ringalluzzito dalla sconfitta dell’avversario.
Non che lui avesse vinto, ma pareva accontentarsi.
Il giocatore incassò la sconfitta con dignità, non togliendo gli
occhi di dosso all’indiano.
- Giochiamo. - tagliò corto cercando di ignorare il fumo che pareva danzare attorno a PiumaGialla.
Per tutta risposta questo riprese la sua ninnananna blasfema.
Altro giro, stesse carte per Kenny, che ora sudava al pari di Bill: i
soliti maledetti segni di Fuoco.
Sheringam mollò di nuovo, attaccandosi alla bottiglia. Gli altri
due giocarono.
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