La bimbetta saltellava per l’impazienza: - Me lo leggi, per favore?
Per favore! Ti prego, ti prego! Me lo leggi? E Aristarco cominciò:
“ Chi direbbe che Istir non mi abbia favorito?
Chi non vorrebbe scambiare la sua stuoia con il mio trono?
Chi non desidererebbe essere la Regina dei Due Regni?
Scambierei le mie vesti con degli stracci,
Se fossi tu a spogliarmi;
Scambierei le delizie della mia tavola con una ciotola di fave,
Se fossi tu a prepararla;
Vorrei tagliarmi le mie mani inutili,
Non possono toccarti;
Vorrei cucirmi le mie labbra inutili,
Non possono baciarti.
Perché Istir mi ha fatto regina?
Perché Istir ti ha fatto servo? ”
Restituì la pietra alla fanciulla. Le sorrise, e provò un piacere
che ricacciò, vedendo il suo sguardo stupefatto, gli occhi sgranati, le mani sulla bocca aperta, ripetendo il gesto della donna
dell’amuleto.
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