questo servizio nelle retrovie. Eppure, una cosa era lottare
contro guerrieri insetto Arghass armati e pericolosi, un’altra
era perseguitare civili che coltivavano idee diverse, sogni di
libertà nelle decisioni; utopie forse, ma niente che meritasse
di finire nelle mani di quei macellai della Polizia Speciale.
Mantenendo le spalle al suo interlocutore rispose con tono
secco.
- Li prenderemo vivi, non tema... Gli ormeggi del Conestoga “saltarono” e la nave iniziò a muoversi: dapprima lentamente. Poi acquistando sempre più velocità.
- Cargo Conestoga: non avete l’autorizzazione al lancio! Voglio il comandante in comunicazione. - urlò qualcuno via radio dalla torre di controllo.
Naturalmente non ricevette risposta.
Larsson e i suoi compagni, attraverso i finestrini del trasporto guardarono sfilare l’immensa stazione, con le dodicimila
persone che la popolavano. Con le sue trenta navi commerciali ormeggiate e con la miriade di piccoli velivoli di assistenza che si muovevano intorno.
- Motori al massimo. Dobbiamo allontanarci in fretta per fare
il salto. Zac abbassò tutte le leve di potenza e una luce intensa abbagliò il retro della nave.
- Fatto Ossian, ce ne andiamo. Il Conestoga accelerò in modo impressionante, lasciandosi
alle spalle la stazione e la sua gente, che si parava gli occhi
accecata. Soprattutto, lasciandosi dietro la Terra.
Marte, Giove, Saturno, la fuga era iniziata, Wilson aveva fatto
la sua parte e nessun mastino arrivava alle calcagna. Tutto
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