SB Storie Bizzarre SB N8 | Page 48

concentriche geometrie di assonanza, le triangolazioni cosmiche per la partenogenesi dei mondi. Tutto sarebbe stato diverso e la nuova fase astrale avrebbe condotto con sé alterazioni negli equilibri di sapienza, possibilità e certezza. Eren-eren-eren valutò la sua posizione nel consesso degli Arconti Maggiori. L’Arconte comunicò con una schiera scelta di Arconti minori collegati a lui da vibrazioni simpatiche. Li conosceva bene e sapeva di potersi fidare di loro. Ciascuno aveva un corpo desertico e, benché fossero stati esclusi dalla la grande Causa in ragione dei loro spiriti irrequieti e ambigui, tutti ambivano ancora entrare nel novero degli Arconti Maggiori che potevano ammirare lo sviluppo di una vita custodita da loro. Eren-eren-eren si rese conto di essere in un momento angolare che metteva in gioco forze primarie manipolabili. Era sul confine della singolarità del tempo. Emettendo una precisa serie di stringhe avrebbe potuto rigenerarsi e creare nuove ipotesi geometriche per dar sfogo alla sua creatività ed ampliare il raggio della sua influenza. Raggiunta la determinazione, passò dalla contemplazione ai fatti. Su tutto il pianeta, calò una sinistra immobilità. I venti smisero di soffiare, i mari furono placati ed il moto ondoso tacque. Dokoko osservò fra i suoi piedi ciò che restava della radura, il Bosco, il piccolo villaggio di Malfiore e gli omini che vi formicolavano terrorizzati, poi le lontane montagne innevate e, ergendosi in tutta la sua statura, scrutò l’oceano distante, all’orizzonte. Quella stasi gli ricordava il potere del Titano Amam, ma di lui nessuna traccia. Poteva riprendere la sua vendetta. Mentre cercava di raccogliere a sé le forze per scagliarsi contro le fortezze dei titani dormienti, entusiasta all’idea di quando si sarebbero risvegliati trovando tutte le loro opere devastate, avvertì un formicolio sinistro. Si arre- 48