SB Storie Bizzarre SB N8 | Page 44

furiose frustando l’aria. Le terre erano ancora coperte dal bianco manto del gelo. L’astuto Tiamath decise di andare a sud. Sorvolò immense distese di terre imbiancate e quando i suoi occhi dorati, scrutando la superficie del mondo sottostante, riconobbero delle macchioline verdi, il drago serrò al dorso le grandi ali e calò in picchiata. Le scaglie bronzee scintillavano colpite dai raggi del sole. Tiamath il drago calò sulla terra come un fulmine a ciel sereno. Vide il bosco farsi rapidamente più vicino e distinse lo scintillare di un ascia sul tronco di un albero. Mentre scendeva, un branco di umani a cavallo uscì dal bosco. - Perfetto, - pensò - il destino ha riservato a Tiamath un lauto pasto. Mentre spalancava le possenti ali manovrando per frenare la vertiginosa discesa vide un verde mostriciattolo uscire dal folto del bosco e spaccare le ossa dei cavalieri. Silenzioso come una folata di vento, Tiamath calò alle spalle del verde esserino mentre questi maciullava la testa di un altro cavaliere. Incuriosito, il drago richiuse le ali sul dorso e rimase immobile, appollaiato dietro Hugga. E quando Hugga estrasse la clava dal groviglio di ferro e acciaio, stupito dal furioso vorticare delle foglie sul terreno, si voltò per capire cosa fosse quel vento improvviso. Tiamath allungò il collo in un guizzo repentino, spalancò le fauci e strappò testa e torace dell’orco con un solo morso. Mentre ingoiava, il drago contava i bocconi sulla sua tavola: un cavallo azzoppato, quattro cavalieri, un boscaiolo ed un marmocchio. Non si sarebbe preso il disturbo di inseguire gli altri cavalieri fuggiti nel bosco. - Bie paete ton pademal, stefron stasseon ciclamis prodon- 44