SB Storie Bizzarre SB N8 | Page 43

sciando sul terreno un groviglio di acciaio e carne. Il torpore, lento a scomparire, stava perdendo la sua intensità. Un fremito percorse la spina dorsale di Tiamath. Il corpo sussultò e la coda mulinando schioccò una frustata sul costone annerito della caverna. Macigni, staccati dal colpo, rotolarono in qualche anfratto. Uno sbuffo nerastro e rovente esalò dalle narici ampie come pozzi, la colossale testa vibrò. Improvvise come lampi nella tempesta, le membrane esterne degli occhi si dischiusero di scatto, svelando iridi dorate. Le pupille verticali, nere come le notti dell’inferno, si dilatarono come le porte dell’abisso, fessure sottili come lame. La prima cosa che Tiamath mise a fuoco furono i deboli raggi del sole che, penetrando nell’apertura sulla volta dell’antro, scendevano fin sul fondo illuminando ori, gemme e brillanti sparsi ovunque. E Tiamath, fauci ardenti, ormai completamente desto, avvertì il morso della fame. Il collo della bestia fu percorso da uno spasmo. Le scaglie metalliche che ricoprivano interamente il suo corpo si piegarono seguendo un’onda di movimento che, dalla base del cranio cornuto discese lentamente lungo il collo, sul dorso e fino alla lunghissima coda rostrata. La bestia avvertì il ritorno della forza, si sollevò e dischiuse le immense ali. Il drago festeggiò il ritorno della coscienza con un lacerante ruggito di fuoco. La caverna si tramutò immediatamente in un inferno di fiamme brune e roteanti. Una nuvola di fumo nero e carbonizzato traboccò dal varco dell’antro, sollevandosi nel cielo sereno sulle Montagne Proibite. Tiamath con un guizzo spiccò il volo ed emerse dalle brulle pendici del monte come una freccia lanciata verso il cielo. Le sue ali battevano 43