pelle di capra, si gonfiò mentre Hugga prendeva il fiato per
l’assalto. In quell’istante sbucarono dei cavalieri dall’altro
lato della radura. Il boscaiolo e suo figlio tentarono di scappare. Dal bosco spuntarono una decina di uomini a cavallo.
Hugga, benché fosse giorno e odiasse combattere al sole, decise di non nascondersi. Quegli imprevisti gli dicevano che
oggi avrebbe cacciato bene, e lui aveva tanta fame e poche
provviste. Acquattato nella boscaglia, rimase ad osservare
mentre i cavalieri assaltavano il boscaiolo e il marmocchio.
Quando quello che sembrava il loro capo staccava la testa
del marmocchio, altri tre inseguirono il boscaiolo colpendolo alle spalle con le lance. Alla vista del sangue che schizzava
Hugga ebbe un fremito, sentì una vibrazione potente e orgasmica nel basso ventre e si precipitò nella radura sollevando
la clava. In pochi balzi si ritrovò davanti i primi tre cavalieri
terrorizzati. Con una spallata disarcionò il primo mentre con
la clava spappolò la testa del secondo. Il terzo fece voltare il
cavallo ma dopo pochi metri di fuga fu raggiunto da un pietrone scagliato da Hugga e cadde con la schiena spezzata. In
quel momento il capo degli uomini si voltò e si rese conto che
erano sotto attacco. Rimase immobile, indeciso tra fuggire o
affrontare l’orco. Hugga lo levò dall’impaccio. Scattò a quattro zampe, possente come un orso e agile come un felino, e
pochi istanti dopo si parò innanzi al cavallo terrorizzato. La
povera bestia impennò roteando gli occhi per il panico e scaraventò il cavaliere sul tappeto di foglie della radura. Hagar
figlio di Hugor si risollevò a fatica mentre Hugga gli girava
attorno come un lupo famelico. Hagar prese coraggio, mise
in posizione la spada e sollevò lo scudo fin sotto al mento.
- Fatti sotto, most... - ebbe il tempo di dire, prima che la clava
di Hugga gli sfracellasse cranio, cassa toracica e ventre, la-
42