Le zampette della cornacchia si mossero velocemente su
e giù trasportando la massa del pensieroso animale - Non
potrebbero, ma allo stesso tempo non avrebbe avuto senso
parlare a quel ragazzo se non fossi stata certa che mi avrebbe ascoltato. Per noi è normale finire qui, dove ovviamente
il qui cambia a seconda dello spazio in cui siamo, ma per gli
umani esiste solo un qui dove, se incappassimo anche noi
nello stesso istante, finiremmo per condividere uno status
comune di esistenza... come annullandoci. - Rifletté un ulteriore momento lasciando che il suo becco la aiutasse a bere
da una pozzanghera appena formatasi sulla pavimentazione
del balcone. - Guarda gatti e cani, con loro gli umani sembrano perdere l’intelligenza. - È un paradosso. - sancì la porta - Non possiamo coesistere
allo stesso tempo annullandoci reciprocamente per costruire una nuova realtà, questo dovrebbe prevedere un’infinita
varietà di spazi in cui le differenti realtà potrebbero continuare e variare a seconda del modo in cui si svolgono gli
eventi. Un tuono risuonò lontano macchiando il nero di chiazze grigie che si espansero nel vuoto come macchie d’olio superficiali su di una sfera d’acqua.
- Un paradosso! - Rimbombò la porta chiudendosi in definitiva con un sonoro colpo.
GRA!
- Che stai facendo? - Una giovane bionda dalla suadente forma slanciata ed incredibilmente attraente varcò l’uscio chiudendoselo alle spalle. Il ragazzo aprì un occhio e si girò, notando dal basso verso l’alto degli stivali impermeabili, delle
calze a trama fitta, una corta gonna in jeans, un ventre scol-
26