ro improvvisamente impregnate d’acqua per poi riasciugarsi
- Ovviamente avrebbero anche potuto semplicemente lasciare le proprie vite indipendentemente separate sulle strade
della materia, ma per una cosa del genere la madre del ragazzo non avrebbe dovuto intromettersi... Ci fu un momento di silenzio che parve quasi imbarazzato se
non si fosse trattato effettivamente di una cornacchia ed una
porta; in effetti bisognerebbe anche considerare che in quel
momento nessuno li stava osservando e per questa ragione ci fu un momento di silenzio, che pareva assolutamente
d’imbarazzo.
- Già... un bel dilemma. Ogni tanto gli umani sembrano avere
le orecchie foderate di piume. - Gracchiò quella mentre l’umano si rigirava sul lato destro del letto, inerme davanti alle
invitanti proposte di Morfeo ed impavido davanti alla possibilità che al risveglio avrebbe dovuto studiare.
- In realtà ritengo sia semplicemente difficile che si accorgano della nostra presenza. - La serratura scattò come un
pensieroso schiocco sulla lingua.
- Vedi, più volte al giorno, da tantissimi anni, vengo aperta
e richiusa senza che mai nessuno si preoccupi anche solo
di ringraziarmi per aver protetto la sua proprietà da agenti
esterni. Questo, chiaramente, decodifica l’enorme egocentrismo cui è preda la razza umana, se non per poche eccezioni
che raramente agiscono per unico fine di benessere altrui,
che non vuol ascoltare ciò che invece passa come semplice
rumore di sottofondo, white noise; in altre parole: noi. Il volatile si guardò indietro come scosso da un brivido paragonabile alla manifestazione fisica di un’epifania, fece un
saltello sull’altro lato della finestra e poi volò nuovamente
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