scuotendo la testa.
- Sì, se consideriamo che il ragazzo non è ancora riuscito ad
ottenere l’approvazione di una delle figure più importanti
della sua vita. Le possibilità qualche mese fa sarebbero state due: o l’annichilimento della personalità del ragazzo nei
confronti di una materia che gli avrebbe per sempre ricordato il suo fallimento nei confronti di una persona che avrebbe voluto soddisfare, con il conseguente rifiuto del soggetto in questione nei confronti della fisica, o l’annichilimento
del padre che, avendo studiato fisica per anni e non essendo
mai riuscito ad andare oltre al semplice professore liceale,
non avrebbe accettato i successi del figlio e lo avrebbe spinto sempre oltre... riportandoci così all’ipotesi precedente. La cornacchia guardò la porta inclinando ripetutamente la
testa e muovendo il suo piumaggio su e giù quasi avesse
voluto gracchiare più volte, in realtà stava solo cercando di
esprimere il suo pensiero. Bisogna sempre considerare che
le dimensioni del cervello di un corvo non sono quelle di un
umano, e come anche la porta aveva impiegato più di venti
anni per apprendere quello che sapeva, altri cinque le erano
occorsi per riflette e sviluppare il concetto di parola.
- Quindi suggerisci che il ragazzo non avrebbe mai potuto in
alcun modo imparare la fisica? - Si era stranito il volatile.
- Beh, no... avrebbe potuto ignorare e rifiutare il padre, invece della materia, come avrebbe potuto essere un po’ più
paziente nei confronti di un uomo anziano e tentare così di
conciliare i loro due cervelli in un’unica grande entità che,
probabilmente, avrebbe potuto combinare qualcosa nel
mondo della fisica. - Trasse quello che sarebbe dovuto essere un profondo respiro e che in realtà, nel buio profondo del
nulla della stanza, si mostrò come se le assi di legno si fosse-
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