SB Storie Bizzarre SB N8 | Page 20

avrebbero avuto molto da dire sulla vita sociale del giovane e la porta. C’erano delle sorgenti luminose che corrispondevano perfettamente alla posizione del sole, ma nulla di visibile ad occhio nudo che fosse contemplato dalle leggi della meccanica quantistica. Di fatti la luce c’era e non c’era allo stesso tempo. - Il fatto è che, essendo suo padre stato precedentemente un matematico, il ragazzo si sente in ovvia soggezione nei confronti di una materia che involve l’opinione del genitore il quale, come conseguenza alla sua carenza d’affetto in gioventù e la mancata affermazione nel mondo del lavoro, tenterà in ogni maniera di perfezionare il lavoro del figlio arrivando a far risultare il suo lavoro totalmente errato e superfluo agli occhi di una figura paterna che, oltre a pretendere la perfezione, spronerà il ragazzo a fare, contro la propria volontà, sempre il meglio. La cornacchia sbatté le ali perplessa. - E questo sarebbe un male? – Hiii - George, noi siamo tornati. - Disse la donna bionda che aveva appena spalancato l’uscio invadendo, inconsapevolmente, lo spazio vitale del giovane fisico represso - Se ti serve qual... - Si, si! Sto studiando! - Serrò le mani e si portò il sottile cuscino sulla faccia facendolo sprofondare sulle sue forme come un telo di velluto su un castello di sabbia. Alzò il volume del lettore musicale ed utilizzando una rinomata tecnica, spesso studiata in fenomeni sociologici equivalenti, che consisteva nel fingere la morte apparente insieme ad un totale disinteresse nei confronti di ciò che accadeva nel mondo esterno, si girò dall’altra parte finché la madre non chiuse la porta 20