In un certo tal modo è come se le particelle che ci compongono perdessero la propria identità una volta analizzati all’interno di un sistema macroscopico, ovvero noi.
Se oltre a questo vogliamo considerare addirittura i vari tipi
di teoria delle stringhe e le svariate teorie postulate sui multiversi non ci risulterebbe poi così complesso capire come
mai vedere e guardare siano in realtà eventi paralleli che potrebbero accadere nello stesso dato momento, in luoghi differenti ed uguali, scatenando a loro volta un’infinita serie di
probabilità che porterebbero a risultati N volte diversi in N
universi o dimensioni.
Il ragazzo chiuse il libro di fisica con la rassegnazione di chi,
dopo aver sparato dieci volte allo stesso barattolo, si rende
conto di aver finito il caricatore e lascia cadere la pistola sul
tavolo con fare frustrato.
- Non ci capisco niente! –
Tolse la maglia da rugby bianca e blu con un solo gesto delle
mani, facendola scorrere velocemente sul suo torace.
Eppure non è un concetto complesso: non c’è niente che si
possa dire non essere, finché non osservato in differenti stati allo stesso CRA!
- Vattene! - La matita volò dalle pallide mani del giovane fino
al margine superiore della porta finestra che dava verso il
balcone, battendo tristemente contro il legno e cadendo sul
parquet chiaro sotto lo sguardo perplesso, e forse un poco
tonto, dello scuro volatile che sostava lì come fosse a casa
sua.
In effetti sarebbe stata intenzione dello studente colpire proprio la gracchiante, e sicuramente di cattivo auspicio per gli
esami di fisica, cornacchia che stava sul bordo della piccola
finestrella sopra l’uscio dando le piume verso suddetto bal-
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