SB Storie Bizzarre SB N7 | Page 44

burattini senz’anima perdevano la testa in una follia istituzionalizzata. Ed io ero uno di loro. Fino a pochi minuti prima avrei chinato la testa e girato lo sguardo, piangendo e allo stesso tempo ringraziando dio che non avessero scelto me. Perché resistere alla morte se avevo il destino comunque segnato? Lavosier meritava almeno un gesto. Forse inutile, ma glielo dovevo. - Prendete me - dissi, fissando diritto negli occhi il carceriere che aveva parlato. L’altro cacciò una risata grassa, piena. Il secondo di rimando rise anche lui di gusto, berciando tra gli sghignazzi qualcosa che non compresi. - Non preoccuparti - mi disse Lavosier. - Non temo la morte. Bisogna solo abbandonarsi a essa. - Non ci riesco, voglio vivere, più di ogni altra cosa… Ho paura. - Ricordati che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. - Vi trasformeremo in cibo per i vermi - grugnì il carceriere dal viso porcino. - Portiamoli via insieme - aggiunse l’altro. - Tanto non si reggono nemmeno in piedi. Facciamo un giro unico. Mi alzarono a forza e dovettero sorreggermi affinché non cadessi. Mi condussero fuori dalla cella. Lavosier camminò invece fiero, seppure zoppicante. Quando uscimmo dall’ingresso principale la luce era abbagliante e fu come nascere una seconda volta. Mi spinsero sul carro che ci avrebbe portato sino alla piazza per l’esecuzione. In quel momento la folla gridò il loro macabro entusiasmo. Avevo le mani legate dietro la schiena con una corda ruvida e tagliente. Rimasi in piedi e, ancora una volta, trassi conforto 44