tanavo giorno dopo giorno da quello che mi circondava, pur
non essendone minimamente consapevole.
Bastò un fine settimana a cambiare tutto.
Ero con amici in un pub ad Amsterdam, quando la mia abitudine sconvolse drasticamente la mia vita. I miei colleghi di
lavoro Alex e Laura parlavano della nostra vacanza e della
loro vita privata, e la mia attenzione andava come al solito
via via scemando, perdendosi nel locale; il mix di alcool ed
erba era ovviamente determinante. Dopo qualche minuto
un gruppo di olandesi venne a sedersi al tavolo di fianco al
nostro, e subito iniziai ad ascoltarli.
Lo shock che ne seguì fu terrificante.
Le due donne e i tre uomini seduti a quel tavolo, ricordo ancora i loro volti, iniziarono a parlare di me: del mio passato,
del mio presente, ma soprattutto del mio futuro.
Pur non conoscendo una parola della loro lingua, distinguevo chiaramente una conversazione su quello che mi sarebbe
accaduto nei mesi a seguire.
La relazione con la mia ragazza sarebbe terminata, lei sarebbe stata vittima di un’aggressione, avrei ricevuto una
promozione a lavoro, un mio collega si sarebbe licenziato.
Trascorsi il resto della vacanza a cercare di trovare una spiegazione riguardo a quanto accaduto; a complicare ulteriormente le cose fu il reincontrare una di quelle due donne la
sera successiva in un altro locale e sul volo del mio ritorno a
casa.
Era stata la mente a costruire quelle conversazioni e ingannare il mio udito, o davvero quelle persone mi stavano seguendo?
Non ebbi neppure il tempo di distrarmi da quanto accaduto
che nel giro di un mese tutte quelle predizioni si verificaro-
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