seni asportati dalle sue tenaglie, le unghie strappate dalle
chele di ferro di un boia spietato, il blu di mille ematomi che
mi tatua il fisico. Avresti visto il mio volto deformato dai colpi di martello che mi hanno fratturato le ossa della faccia, se
non fossi entrata in questa sala camminando all’indietro e
mi fosse stato consentito di guardare verso di te, e non la parete. Non puoi immaginare quanto fossi splendida, due mesi
fa.
- Usai il mio corpo perfetto per sapere. Dapprima soddisfeci
le voglie lussuriose del nostro curato, con l’unico premio di
imparare a leggere e a scrivere. Capii subito che era necessario apprendere il latino. Ci misi tre mesi, per conoscerlo meglio di quello spregevole parroco. Ma il suo meschino scaffale
non mi era sufficiente. È inutile che ti dica come entrai nelle
grazie del nostro vescovo. La Chiesa di Roma rigurgita d’ipocrisia e lascivia. Ma sono cose che tu conosci benissimo. Sai
che il Papa che ti ha glorificato, prima di essere Papa, aveva
avuto due figli naturali e, mormorano, un terzo, capitano di
una nave del Re di Spagna.
- Nella Curia appresi ciò che reputavo mi servisse. Credimi,
Inquisitore, leggevo e non mi pareva possibile. Povere vecchie che confessavano di concedersi al demonio, mai considerate appetibili neanche nel fiore della loro miserabile
gioventù; fanciulle che ammettevano, sia pure dopo atroci
tormenti, e atroce, Inquisitore ti assicuro, non rende l’enormità di questi supplizi, che a cavallo di scope percorrevano
spazi inimmaginabili per correre ai sabba, sotto un noce o
su una montagna sperduta. Divoratrici di bambini, causa di
sterilità e impotenza...! Erano fatti impossibili. Quindi sareb-
15