mi resi conto che non aveva torto: le mie intuizioni a volte sembravano prodigiose.
Fatto sta che, insieme alla programmazione, cercò d’insegnarmi
“l’arte dell’hackeraggio”, come la chiamava; con grandi sforzi da
parte di entrambi, per via della mia difficoltà a ritenere le nozioni.
- Per quale ragione si perfora? - Gli domandai.
- In principio perché è divertente. Però, ora come ora, perché è
indispensabile. Il Grande Fratello è stato creato per controllare la
gente, non per proteggerla. Noi glielo dimostriamo perforando
i loro sistemi di difesa, le loro centrali d’energia, le loro banche,
i loro ministeri. Non si tratta di rubare o di provocare danni:
solo di far loro provare quanto siano indifesi di fronte a dei reali
attacchi cyber. Possedeva delle convinzioni politiche antiliberiste e odiava la
globalizzazione. Era convinto che la società umana fosse sull’orlo del baratro però lui, a differenza di me, aveva ancora qualche
speranza.
Oltre all’informatica e alla musica, anche la passera lo appassionava particolarmente. Tra una lezione e l’altra, mostrava la
sua raccolta di belle gnocche scaricate dalla rete. Aveva dei gusti
niente male, a dire il vero: le tipe dovevano essere proprio interessanti per fare parte della collezione.
- Guarda questa: è nera ma ha la micetta tutta rosa, eh, eh! - Osservava, ridacchiando in quel suo modo peculiare. - Quest’altra
è la Duchamp: la regina del Latex. Visto che razza di meloni? Eric era ancora vergine, ovviamente.
- Hai mai avuto a che fare con una sorca vera? - Oh no, no... mi piacerebbe però. Eh, eh. - Guardava il soffitto,
ciondolando lievemente sulla sedia, senza smettere di schiacciare i tasti.
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