SB Storie Bizzarre SB N6 | Page 19

ghie ingiallite, dai lembi della camicia che fuoriescono dai calzoni, sgualciti e logori. Poggia l’intero peso del corpo su un’unica gamba, la destra, segno che da quella parte conserva ancora un barlume di sensibilità; di contro, il braccio e la gamba sinistra paiono quasi inermi, come inutili appendici attaccate al tronco. L’epidermide è un atlante di vecchie ustioni. Non dice niente. Si limita ad alzare con fatica il braccio che regge la pistola, mentre le sue dita incerte cercano il grilletto e prendono ad accarezzarlo in modo goffo, neanche lontanamente minaccioso. La sua mano e la pistola sono due entità distinte e lontane, ho questa impressione: le dita non sentono il metallo più di quanto il metallo non senta il contatto con la carne. - Ti aspettavo - gli dico, e il suo cuore sobbalza. Lo sento sui polpastrelli. Lui respira piano, dalla bocca. Sta per dire qualcosa, ma la rivoltella comincia a tremare e per poco non gli scivola via dalla mano. - Maledizione - impreca a denti serrati, guardando la pistola. - La sento a malapena. Il peso lo sento, ed è la part