incuriosito si arrestò.
- Chi diavolo sei tu, che ti opponi ai Lupi di Ark? - il giovane seminudo aveva il fisico dei veri guerrieri, coperto dei tatuaggi tribali che simboleggiavano le sue vittorie. I capelli rasati ai lati del
capo erano castano accesi, gli occhi invece bianchi da predatore.
- Non mi interessate voi, devo buttare giù quella torre, mi siete
solo di intralcio.
- E con quale Dio al tuo fianco pensi di fare questo?
- Con Morte al mio fianco! Ascoltami, viaggiavo con una della
vostra specie, si chiamava Janara.
- Janara! La principessa! Dove si trova ora?
- Credo sia con il prete Serpente a prendere la cura per suo padre, ma li ho persi di vista. Aiutami ad avvicinarmi alla torre se
ci tieni al tuo popolo, combatti con me o il tuo mondo finirà!
- Quello che tu dici è molto strano, ma se la principessa ti ha
confidato la sua missione significa che si è fidata di te, e così farò
anch’io, Arud Alirosse, guerriero Ankara di Ark e straziatore di
Demoni. Il mondo sta davvero finendo se le Furie si sono abbattute sulla terra.
- Grazie Arud Alirosse. Arrak il Nero, principe dei Caduti ti seguirà!
Janara non poteva credere che quello che vedeva fosse vero. Al
centro di un fantastico piazzale adornato di uno sfarzo barbarico, un uomo anziano il cu i viso era segnato da solchi di migliaia di anni, era a riposo in una bara di vetro, colma a metà
di un liquido amniotico. Alcuni tubi che collegavano la bara ad
un enorme computer erano spezzati e lo stesso vetro della bara
era spaccato vicino al volto. Il sarcofago che un tempo doveva
essere in posizione orizzontale ora era verticale, lungo la parete
giardino. Il vecchio all’interno ansimava vistosamente. La Lupa
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