SB Storie Bizzarre SB N5 | Page 20

tetto ai piedi della figura solitaria. - Enkidu, da quanto tempo. - la calma voce dell’uomo di mezz’età era nella lingua originaria del principe. Arrak lo osservò alzandosi dritto in piedi. Era più alto di lui ma meno massiccio, eppure il suo corpo denotava una potenza enorme. Il fisico nudo era cosparso di lucenti placche metalliche fuse con le membra e sulla testa dai lunghi capelli castani, una corona tecnologica affondava le sue radici nel cranio. - Enmarkar, il tuo regno è finito, tuo figlio Gilgamesh morto e tutto per colpa della vostra follia. - Dici il giusto principe Enkidu, ma noi non siamo più né Re né uomini, siamo i nuovi eletti, degli Dei. E anche tu sei dei nostri. Unisciti a noi e insieme governeremo questo nuovo Eden. Il cielo scuro e carico di una pioggia radioattiva iniziò a bagnare i tetti dei palazzi. - Avete condannato il vostro mondo per la foga della vita eterna, vi siete fatti schiavizzare da quelle dannate macchine. Non c’è più umanità in voi. C’è solo una risposta che posso darti! Il movimento della daga fu fulmineo mirando alla gola di Enmark. Il Re riuscì soltanto a spostarsi di qualche centimetro all’indietro e invece di perdere la testa si ritrovò con la gola aperta. Le nano macchine virus ricollegarono carne e nervi in un istante e Enmark, alzando la mano, iniziò a ridere. Arrak fu pervaso da un senso di atroce dolore con le macchine presenti nel suo sangue che si piegavano al volere del Re. - Inginocchiati e unisciti a noi! Le vene del cranio si gonfiarono come tubi mentre la pioggia acida gli bagnava le ginocchia che toccavano il cemento del tetto senza il suo volere. Guardò la torre stagliata a poche centinaia di metri da loro. Così vicino. Urlando di un urlo antico si oppose alla forza che gli fletteva le membra, enormi ferite si aprirono 20