venire dalle sue spalle. Strappato il flagello che aveva tra le mani
contorte, distrusse la faccia a due di loro con un colpo dal basso
verso l’alto, poi, impugnando di nuovo la grossa spada, parò diversi fendenti di puro istinto ma, prima di rispondere colpo su
colpo, avvertì un pericolo ancora più grande.
Janara, rialzatasi, iniziò a combattere contro quattro demoni,
brandendo la lancia con precisione chirurgica ad ogni affondo,
quando una creatura meccanica irruppe sul campo di battaglia.
Un mostro tecnologico, una contorta fusione tra un ragno ed un
cane gigante, formata da migliaia di rottami, atterrò sull’asfalto.
Tutti rimasero pietrificati mentre la bestia sfracellava Demoni
come fossero insetti. Arrak ringhiò mentre con lo sguardo cercava qualcosa che nè Nezor nè Janara compresero. Infine i suoi
occhi si posarono sulla figura di un uomo in piedi su di un palazzotto che dominava la piazza.
- Enmarkar! Maledetto! - dicendo questo scappò dalla lotta.
Janara vedeva i Demoni bersagliare il mostro con raffiche di fucile e colpi violenti, ma per ogni pezzo che si staccava dal corpo
della bestia il danno si richiudeva, le nano macchine parassite
proteggevano il corpo che avevano intessuto con l’antico metallo della discarica. La creatura si arrampicò sul lato del palazzo
occupato da Nezor, uccidendo ogni essere che si affacciasse a
intralciarlo, poi sgretolò la parete di uno dei piani. La figura solitaria del Serpente prese forma tra la polvere, mentre la creatura
lanciava una zampa verso il Prete di Morte.
5. L’inizio della fine
Non sentiva fatica, le nano macchine impazzite dalla furia e dalla collera spingevano il suo corpo a scalare il palazzo ad una folle
rapidità. Quando fu quasi in cima spiccò un balzo atterrando sul
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