SB Storie Bizzarre SB N5 | Page 18

sgozzava uno ad uno i dannati aggirandoli alle spalle. Arrak grondava sangue dappertutto, con le nano macchine che si rimettevano al lavoro per sigillare i danni. I muscoli, tesi come fasci di tubi, guizzavano con vivacità incredibile sotto il sottile strato di pelle e sentì una strana rabbia montargli dentro, come una bestia inumana che urlava per essere rilasciata, quando un colosso di carne, che lo superava di almeno cinquanta centimetri, gli si parò dinnanzi. - Tu patetica creatura, adesso scomparirai. - urlò il gigante, mostrando due fila di appuntiti denti e alzando un’enorme spada fatta di diversi strati di lamiera, l’abbatté a colpo sicuro sull’immobile Caduto. Il movimento fu così rapido che nessuno se ne accorse. A mezz’aria mentre il mostro si piegava a colpire, il principe si abbatteva su di lui con i pugni uniti a maglio. L’urto con la testa del colosso fu così violento che le nocche affondarono tra le sue spalle in un tripudio di sangue e cervella. Al volo afferrò l’enorme spada di lamiera e prima di atterrare, rotando su se stesso, tranciò di netto due mutanti a metà. Arrak lanciò un urlo bestiale come quello di un animale primordiale e per un attimo parve che i nemici si facessero più piccoli, presi da un ancestrale timore. - Sono Arrak il Nero, il principe Caduto, e finché avrò fiato nessuno di voi rimarrà in piedi. - sentiva le parole fluire fuori da sé senza riuscire a controllarle, una strana forza lo pervadeva, un’incredibile vivacità e smania di sangue si era impossessata di lui. Urlando e ridendo sfracellò diversi mutanti brandendo la spada finché, balzando su uno spuntone di pietra, fu impegnato da una mezza dozzina di mostri. Roteò in mezzo al gruppo afferrandone uno con la pelle viscida come una lumaca e lo usò come scudo contro una raffica di proiettili che percepì giusto in tempo pro18