gliendosi gli occhiali dalla sottile montatura tonda ed ottonata
- Mi spiace conoscervi in queste circostanze. - aveva ammesso
guardando la coppia con rammarico ed abbassando ancora di
più il tono di voce già baritono. Il panno di pelle si mosse rapidamente sulle lenti tra il pollice e l’ indice del medico per poi
tornare nella tasca del camice - Volete sedervi? Adia scosse la testa e si morse il labbro inferiore facendo saettare gli occhi sul marito che guardava severamente il primario
a braccia conserte, espirò ed aprì le mani mostrando i palmi al
terreno, - No, grazie. - aveva detto sistemandosi indietro i lunghi capelli biondi - Vorremmo solo essere messi al corrente della
situazione. –guardando il compagno che si mostrò d’ accordo
con un cenno della testa. Il medico passò la lingua sui denti ed
annuì, come per chiarire a se stesso il concetto.
- Molto bene, allora mi esporrò senza mezzi termini. - prese aria
e dalla tasca sinistra del camice bianco, macchiato qui e lì da
quello che dall’odore poteva sembrare disinfettante, e strasse un
blocco note formato A6 diviso in tanti quadratini - Il signore e
la signora Ellis sono stati ricoverati in questo ospedale la scorsa
notte. - lesse per poi alzare lo sguardo verso i due - Il ventinove
ottobre. - Si - aveva confermato Jason.
Il castano passò nuovamente la lingua sull’ arcata dentale superiore e riprese ad annuire, tirò su con il naso e ci passò il dorso
della mano erigendo la schiena mentre le palpebre si chiudevano e si riaprivano con la velocità di chi intensamente riflette su
di un’ importante questione - Bene. - chiuse il blocchetto - Mi
duole tantissimo comunicarvi che abbiamo diagnosticato ai vostri genitori un cancro terminale e che pertanto... - inspirò profondamente - è solo questione di tempo . La donna abbracciò drasticamente il marito, avendo tuttavia la
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