na e l’ imperatore soffrì parecchio per quello che le venne fatto,
davanti la fortezza. - Cosa le fecero? - Chiese istintivamente Augustine allo sbadato
nonno che rinsavendo scosse la testa - Niente che un bambino
dovrebbe sapere. - Ed una bambina? - L’ altra.
- Neanche. - Caustico.
Lo sguardo di Ulrich era caduto pesante sui nipoti e notando
che non c’erano ulteriori repliche in atto decise di andare avanti
con la narrazione - Il compito di proteggere la regina durante
l’ assedio spettava a Lasar che, tuttavia, per poter difendere la
reliquia era mancato al suo impegno. I bimbi si consultarono per poco meno di un minuto e dopo essersi scambiati quelle poche parole Augustine annuì soddisfatto
mentre Ambra gli sorrise accarezzandogli i capelli.
- Ora. Accadde che il mago, mortificato per l’ accaduto, si offrì
lui stesso di partire alla ricerca del manufatto che gli era stato
rubato durante una delle scene dove la regina era stata coinvolta
sulla collina di fronte alla rocca. L’ uomo aveva commesso due
sbagli e non poteva in alcuna maniera perdonarsi. Nonostante tutto, l’ imperatore non gli aveva attribuito nessuna colpa in
quanto consapevole di aver affidato lui stesso a Lasar il compito di difendere la reliquia, costringendolo a prestare meno attenzione alla regina che, quando venne presa, lasciò lo stregone
senza fiato permettendo al Caos di sottrarre la reliquia. Il primario uscì dall’ infermeria asciugandosi con un fazzolettino di carta il sudore dalla fronte imperlata dove una lunga frangetta castana cadeva disordinata quasi coprendo i piccoli occhi
color nocciola
- Voi dovete essere il signore e la signora Poul. - constatò to56