creazione di una nuova Rotta sembravano sempre più esigue.
Se gli indigeni oltre ad un meccanismo di mimetizzazione avevano sviluppato un sistema simile ai radar, c’era il forte rischio
che l’AURIGA, nonostante la schermatura, potesse essere stata
rilevata. In fondo, Locus Solus era tranquillamente visibile dalla
Terra con un telescopio orbitale tipo Bubble. Bisognava studiarla bene. Un giovane Ufficiale elaborò una stima delle fluttuazioni elettromagnetiche che l’ incrociatore poteva utilizzare per
aumentare le probabilità di non essere scoperto. Le probabilità
aumentarono ancora di più una volta presa in considerazione
l’ idea di passare dal cono della stella binaria Taxeron I e II (dal
nome del loro scopritore) reggente il sistema solare, di cui Locus
Solus era il quarto pianeta, dopo tre planetoidi completamente
deserti. Solo così la copertura sarebbe stata massima. Una volta
calcolate tutte le variabili in gioco, in 5 minuti la Nuova Rotta
venne tracciata.
- Il piano in estrema sintesi è questo - disse Hirsch raggiunto
il Comandante e ragguagliato dei dettagli sull’ avvicinamento,
- A 5000 kilometri l’AURIGA dovrà spegnere i motori. Dobbiamo sembrare inerti. Un parallelepipedo lungo 15 kilometri e
largo 6, pieno di luci, in avvicinamento all’ atmosfera convincerà
chiunque che non siamo un innocente asteroide. Meglio, quindi, diminuire il più possibile le probabilità di essere individuati. Secondo i miei calcoli e dello Staff operativo, arriveremo in
questo settore spaziale in un arco temporale individuato come
notte. Avremo circa 2 ore terrestri per metterci in orbita geo-stazionaria, lanciare un paio di navette con sensori a lungo raggio,
raccogliere i dati e tornare indietro. Queste sono le aree che speriamo di intersecare con gli scanner. Una volta finito speriamo
di saperne di più. Il tempo di analisi delle informazioni raccolte
varierà a seconda della loro mole, naturalmente, ma in un gior40